Andrea Frova
Il Cosmo e il Buondio. Dialogo su astronomia, evoluzione e mito
BUR Rizzoli 2009, pagine 375, euro 10,80
ISBN 978-88-17-02743-4
Resoconto video della serata con Andrea Frova (ordinario di fisica all’Università La Sapienza, nonché saggista) che ha presentato il suo libro Il Cosmo e il Buon Dio (con particolare riferimento a Giordano Bruno). svoltasi giovedì 15 aprile 2010 presso la sede UAAR di Roma
Gli incontri del giovedì presso la sede UAAR di Roma
Gli “Incontri del giovedì” si svolgono presso la sala riunioni della sede nazionale UAAR, a Roma, con inizio alle ore 18. Nel corso delle serate si affrontano argomenti legati alla laicità, all’incredulità, alla scienza: il tema viene esposto da esperti del settore (docenti, saggisti, attivisti) e poi dibattuto dal pubblico presente.
15 aprile 2010
Andrea Frova, ordinario di fisica all’Università La Sapienza, nonché saggista
Presentazione del libro “Il Cosmo e il Buondio”
La Terra sta per essere colpita da un cataclisma naturale e l’Onnipotente si risolve finalmente a occuparsi dell’umanità, per lui solo una insignificante briciola di un cosmo infinito e multiforme.
Chiama dunque a consulto i grandi pensatori di tutti i tempi, da Pitagora a Newton, da Democrito a Galileo e Laplace, da Aristarco a Einstein e Hubble, da Aristotele a Darwin, oltre ad alcuni scienziati viventi, perché lo aiutino a risolvere la situazione riassumendogli le geniali intuizioni e le straordinarie imprese sperimentali che hanno trasformato l’astronomia da una fantasia filosofica in una delle branche della scienza che più testimonia il potere raggiunto dall’intelletto umano.
A 400 anni dalle scoperte di Galileo e di Keplero, Andrea Frova accompagna i lettori lungo un’avventura millenaria che, nel rispondere ai grandi quesiti sull’universo, non cessa di interrogare la ragione sulle nostre origini e il nostro destino.
E coglie lo spunto per una critica appassionata di quegli atteggiamenti dogmatici e irrazionali che sempre hanno frapposto ostacoli all’avanzamento della scienza, alla libera emancipazione dello spirito umano, al vivere civile.
Recensione di Raffaele Carcano Fonte: uaar.it
L’editore l’ha pubblicato nella collana Saggi, ma Il Cosmo e il Buondio è in realtà molto meno catalogabile: forse si potrebbe definire un romanzo divulgativo in forma di dialogo, dove l’oggetto di divulgazione è la storia dell’astronomia, con frequenti puntate nell’evoluzionismo e nella fisica, materia di insegnamento dell’autore. Il tutto condito con disegni, grafici e anche fotografie. Andrea Frova, già noto per Perché accade ciò che accade e per i suoi scritti su Galileo, torna con un’opera che, sebbene non sempre facile (considerata la materia trattata), si rivela accessibile ai più, anche per l’ironia con cui è stata condita.
La trama, ben ordita, è decisamente lineare: l’improvviso aumento della velocità di rotazione della Terra pone gli uomini di fronte alla concreta possibilità di un’imminente estinzione di tutte le specie viventi. Mentre gli esperti non sanno che pesci pigliare, Dio, alias Mister O, decide di intervenire. Convoca una specie di ‘concilio’ scientifico con le più grandi menti di ogni tempo, alle quali rivela tutti i propri limiti: «Siamo reputati onnipotenti, fatto che ci pare invero già discutibile, ma tanto meno siamo onniscienti o onnifacenti. Nient’altro che leggende. Al contrario siamo piuttosto inoperosi, per essere esatti del tutto inerti». Un Dio che sarebbe piaciuto a Epicuro o ai deisti, insomma, e che si trova costretto a rivolgersi agli scienziati per avere informazioni in grado di fermare il catastrofico processo in corso. A farlo uscire dall’eterno letargo è stata la preoccupazione che «l’allarmante fenomeno abbia seguito di poco la comparsa della vostra specie di esseri pensanti: una specie che si è posta alla ricerca delle leggi che regolano il cosmo». Della quale, nonostante questo, dà comunque un giudizio «complessivamente negativo»: l’irrazionalità diffusa e gli ostacoli frapposti alla scienza e al progresso sono un comportamento troppo autolesionistico per essere accettabile. Soprattutto perché l’umanità è sola, e perfino Dio sembra incapace di salvarla dal suo destino.
Il susseguirsi degli interventi dei vari convitati (tra i quali non mancano personaggi fittizi, un papa, e persino un supposto «figlio di Dio»: Giovanni di Gamala!) costituisce dunque l’occasione per parlare della storia della scienza, da Talete fino a temi attualissimi quali il preteso intelligent design, che la divinità froviana, lasciando costernati i suoi stessi sparuti sostenitori, rifiuta recisamente («Se davvero l’uomo l’avessimo progettato, l’avremmo fatto migliore di quanto sia… Che ne direste ad esempio di un bel paio di ali, di ossa in fibra di carbonio, di denti al titanio, di un cuore di riserva? “Disegno idiota” sarebbe un termine più adatto ai magri risultati ottenuti»). Mister O e quasi tutti gli scienziati si rivelano invece d’accordo sul ruolo nefasto svolto dalle religioni, diffuse peraltro in tutto l’universo. La ragione per cui prosperano è sempre la stessa, l’autocoscienza: «Avete acquisito la vita, ma vivete con la consapevolezza che siete destinati a perderla». Mentre agli atei e agli agnostici che lo contemplano perplessi ricorda che «nessuno ha titolo ad affermare la Nostra esistenza», nemmeno loro.
Realizzato «in tempi in cui c’è chi non si perita di affermare la supremazia della fede sulla ragione», Il Cosmo e il Buondio è soprattutto una riflessione, insieme orgogliosa e sfiduciata, sulle possibilità di homo sapiens. Ma quale futuro abbia questa specie è una domanda a cui nessuno, nemmeno la scienza, è in grado di rispondere.
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Recensione di Silvano Fuso Tratto da: Scienza & Paranormale N. 87
L’ultima fatica editoriale di Andrea Frova, Il cosmo e il buondio. Dialogo su astronomia, evoluzione e mito, è un libro difficilmente definibile. Apparentemente si sviluppa come un romanzo di fantascienza in forma di dialogo, ma in realtà, è un saggio di storia della scienza (in particolare fisica, astronomia ed evoluzionismo) in cui non mancano le riflessioni personali dell’autore su libero pensiero, religione, politica e, in generale, sulle meschinità e gli splendori di cui il genere umano è capace. Il tutto senza peli sulla lingua. Come egli stesso afferma nel frontespizio del libro:
“Privilegio dell’età avanzata è poter raccontare ciò che la vita ci ha fatto comprendere senza dover mentire o rispettare le convenzioni”.
Andrea Frova, professore ordinario di Fisica Generale all’Università “La Sapienza” di Roma, con questa sua opera, mostra ancora una volta tutto l’eclettismo di cui è capace e di cui ha già dato prova più volte nel passato. Nella sua carriera scientifica e divulgativa, infatti, si è occupato di innumerevoli tematiche che vanno dalla fisica dello stato solido a Galileo, dalla fisica della vita quotidiana fino alla musica di Johann Sebastian Bach.
Il libro inizia con l’inaugurazione di un sofisticato pendolo di Foucault nella “chiesa di San Roberto Bellarmino” a Roma. Come è noto il pendolo di Foucault è in grado di fornire una dimostrazione tangibile della rotazione terrestre. La sofisticata versione romana è in grado di visualizzare su alcuni display la velocità di rotazione terrestre e, in particolare, eventuali variazioni di questa grandezza. La trionfale inaugurazione viene però presto funestata da un’allarmante scoperta: la velocità di rotazione terrestre comincia progressivamente ad aumentare facendo presagire esiti catastrofici per l’intero pianeta e per il genere umano.
Gli esperti non sanno interpretare il fenomeno e non mancano i soliti operatori dell’occulto che si sbizzarriscono in congetture paranormali e pseudoscientifiche. La situazione è talmente critica che decide di intervenire in prima persona niente meno che il Buondio, altrimenti chiamato Mister O, il quale decide di convocare un consesso scientifico cui vengono invitati scienziati e filosofi di ogni epoca: da Aristotele a Darwin, da Giordano Bruno ad Einstein, da Epicuro ad Edoardo Amaldi, senza escludere numerosi contemporanei, mascherati dietro fantasiosi pseudonimi, ma tutto sommato facilmente riconoscibili.
L’intero libro si sviluppa attraverso il dialogo di queste menti illustri che, impegnate in un celeste dibattito, dicono la loro su svariati argomenti: l’origine e la storia delle varie concezioni astronomiche, la persecuzione di Galileo da parte della Chiesa cattolica, il ruolo sociale delle religioni, la scienza islamica, l’evoluzionismo darwiniano, le correnti antidarwiniane e tutta una serie di altre tematiche che è impossibile riassumere in poche righe.
Non racconterò ovviamente quale sarà l’epilogo di tutta la vicenda, sperando di indurre in tal modo i lettori a leggere questo avvincente e piacevolissimo libro. Il cosmo e il buondio intriga infatti come un romanzo giallo, ma al tempo stesso, ha un’innegabile funzione didattica ed educativa. Io stesso leggendolo vi ho imparato un sacco di cose. E imparare divertendosi è quanto di meglio si possa richiedere alla buona divulgazione scientifica di cui il libro di Frova è un ammirevole esempio. Molta divulgazione (o meglio pseudo-divulgazione) contemporanea utilizza invece sensazionalismi e affermazioni roboanti, prive di fondamento, con la scusa della necessità di attrarre l’attenzione dei lettori (e soprattutto dei telespettatori). Frova mostra chiaramente come sia possibile coinvolgere emotivamente il lettore utilizzando sì la fantasia, per mantenere però i piedi ben saldi per terra, difendere la razionalità contro l’oscurantismo dilagante, il tutto accompagnato da un sano pessimismo nei confronti delle reali capacità del genere umano di affrancarsi dai propri pregiudizi e dalle proprie debolezze. Pessimismo inevitabile se si valutano obiettivamente le meschinità di cui l’uomo è stato capace nella sua storia (e di cui continua a dare purtroppo dimostrazione) e solo in parte confortato dall’ottimismo derivante dalla constatazione delle meraviglie che la mente umana è stata in grado di partorire quanto è riuscita, sia pur raramente, a liberarsi dalle idee preconcette e dalle ideologie di cui troppo spesso è schiava inconsapevole.
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