Le due mostre curate dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici: “Giordano Bruno e il Codice Norov” e “Le pubblicazioni dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici” resteranno esposte per tutto il mese di ottobre a Mosca.

 

 

Il 30 settembre si è concluso il Convegno internazionale: “Giordano Bruno nella cultura russa e mondiale”,  di cui vi abbiamo ampiamente parlato, questo evento di portata mondiale, è stata l’occasione per riunire alcuni tra i più eminenti esperti di filosofia rinascimentale e dell’opera di Giordano Bruno.

Per l’Italia ha partecipato Nuccio Ordine, uno dei più importanti studiosi di Bruno, dirige in Francia presso Les Belles Lettres la collana Les Œuvres complètes de Giordano Bruno, nella sezione Œuvres italiennes sono usciti già 7 volumi con le opere italiane di Bruno in lingua francese e testo volgare a fronte, nella sezione Documents/Essais sono usciti altri 3 volumi: il processo a cura di Luigi Firpo, la biografia a cura di Giovanni Aquilecchia e la bibliografia (1800-1999) a cura di Maria Cristina Figorilli.

Nella stessa collana presto vedranno la luce le Opere Latine/Œuvres Latines e sempre presso lo stesso editore la ristampa anastatica del codice Norov.

L’edizione francese delle opere volgari di Bruno è quella stabilita (tra il 1993 e il 1999) dal più grande filologo bruniano: Giovanni Aquilecchia, poi confluita migliorata e corretta nel 2002, nei  2 volumi UTET, Opere italiane, in cui per la prima volta in italia, in un’edizione critica sono state raccolte insieme le 7 opere volgari di Bruno. (tra cui il Candelaio). L’edizione UTET sempre diretta da Nuccio Ordine è acquistabile anche nella versione economica (in brossura).

La particolare attenzione della cultura russa per il filosofo nolano deriva dal fatto che a Mosca, nella Biblioteca Statale Russa, si conserva un documento bruniano di valore eccezionale, il cosiddetto «Codice di Mosca» o «Codice Norov», così intitolato secondo il nome del grande personaggio politico e bibliofilo russo Avraam Sergeevic Norov, che aquistò il codice per la propria collezione la quale poi fu consegnata al Museo Rumiantsev, precursore dell’attuale Biblioteca.

Il codice, oltre ad essere l’unica fonte per la conoscenza di una grande parte delle opere bruniane, contiene gli abbozzi e opuscoli scritti dalla mano del Bruno. Solo negli ultimi anni la ricerca meticolosa del manoscritto di Mosca è stata messa alla base dell’edizione delle opere complete latine del filosofo che sono in corso di pubblicazione presso la casa editrice parigina «Les Belles Lettres», in collaborazione con l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.

Riconoscendo l’eccezionale importanza storica e scientifica del documento, l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, la Fondazione Giordano Bruno di Nola e la Biblioteca Statale Russa hanno lanciato il progetto di pubblicare l’edizione completa anastatica del «Codice Norov» con l’introduzione e i commenti di Andrei Rossius.

Per celebrare questo evento la Biblioteca Statale Russa e l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici hanno organizzato nelle sale della Biblioteca, nei giorni del convegno(e per tutto il mese di ottobre), due mostre:

-la prima fornirà al pubblico russo una panoramica dei lavori di ricerca dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici con l’esposizione delle pubblicazioni dell’Istituto (tutti i libri esposti saranno offerti come dono alla Biblioteca),

-mentre l’altra mostra presenterà per la prima volta integralmente i materiali bruniani della Biblioteca Statale Russa, in particolare i documenti che dimostrano la storia dell’acquisto da parte di Avraam Sergeevic Norov del codice e le prime fasi della sua ricerca.

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Anche nel volume a cura di Augusto Guzzo (per le opere di Bruno)  e di Romano Amerio (per le opere di Campanella) con il titolo: Opere di Giordano Bruno e Tommaso Campanella per l’Editore Ricciardi nel 1956,  furono pubblicate insieme le 7 opere italiane di Bruno, ma non fu una vera e propria nuova edizione critica, in quanto il testo base utilizzato per il Candelaio era la seconda ed. curata dallo Spampanato nel 1923 (Laterza) , mentre per le altre 6 opere italiane il riferimento testuale era la seconda ed. Gentiliana del 1925-27 (Laterza), inoltre erano assenti le redazioni primitive di alcune parti dei primi tre dialoghi della Cena.

Tuttavia questa edizione è stata ed è molto importante in quanto nel volume erano compresi ad opera di Augusto Guzzo, la prima traduzione italiana delle due orazioni (Oratio valedictoria/Orazione di congedo e Oratio consolatoria/Orazione consolatoria), e una prima traduzione italiana di parti scelte del De immenso (24 anni prima della traduzione di Carlo Monti). Nella parte finale della sezione dedicata a Bruno era inclusa una Tavola delle emendazioni.

Questo testo è di nuovo disponibile in commercio in quanto è stato ristampato nel 2006 nel volume 15 della collana “I Classici del Pensiero Italiano” edito da “Il sole 24 ore” e Treccani (Piano dell’opera) ogni volume costa € 12,90.

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Altri articoli correlati:
-Articolo di Nuccio Ordine
Intervista a Gerardo Marotta
-Convegno internazionale: “Giordano Bruno nella cultura russa e mondiale”
-Esce in anastatica l’unico manoscritto di Giordano Bruno
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Fonti:
Istituto di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze
Istituto Italiano per gli Studi Filosofici


Accreditato da CS-Comunicati Stampa

Esce in anastatica l’unico manoscritto di Giordano Bruno presso l’editore Les Belles Lettres.

L’unico manoscritto esistente di Giordano Bruno, il Codice Norov, conservato presso la Biblioteca statale russa di Mosca, sarà presto disponibile in edizione anastatica. Uscirà a Parigi nella collana dell’ Istituto italiano per gli studi filosofici presso l’editore Les Belles Lettres.

Si tratta di una fonte straordinaria, acquistata a suo tempo dal bibliofilo russo Avraam Sergeevic Norov, che contiene le opere magiche del filosofo nolano: per il 10 per cento è un testo autografo di Bruno, la parte rimanente è stata scritta da un suo allievo su dettatura del maestro.

Attualmente il Codice Norov è esposto a Mosca, nell’ ambito di una mostra organizzata in occasione del convegno internazionale «Giordano Bruno nella cultura russa e mondiale», che termina nella giornata di domani (30-09-2010)

All’ incontro, organizzato dall’ Accademia delle Scienze, partecipano per l’Italia Nuccio Ordine e Giulio Giorello. Solo di recente il Codice Norov è stato studiato in modo approfondito. Ora l’ iniziativa della riproduzione anastatica, promossa dall’ Istituto italiano per gli studi filosofici, presieduto da Gerardo Marotta, e dalla «Fondazione Giordano Bruno», lo renderà pienamente accessibile.

Carioti Antonio

Fonte:

Corriere della Sera, 29 settembre 2010, pagina 41.


Accreditato da CS-Comunicati Stampa

Convegno internazionale: “Giordano Bruno nella cultura russa e mondiale”. Presentazione del progetto di pubblicazione della riproduzione anastatica del “Codice Norov” (Mosca, 28 – 30 settembre 2010)

 

Nei giorni 28-30 settembre 2010 si svolgeranno a Mosca – sotto gli auspici dell’Istituto di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze e dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici – i lavori del Convegno internazionale “Giordano Bruno nella cultura russa e mondiale”.

 Pagina dal sito dell'Istituto
di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze

Il convegno riunirà i più eminenti esperti di filosofia rinascimentale e dell’opera del grandissimo Nolano. Il ruolo importante che la figura di Bruno ha giocato nella cultura russa è dato anche dalla presenza nella collezione della Biblioteca Statale Russa del cosiddetto “Codice di Mosca” o “Codice Norov” che prende il nome dal grande personaggio politico e bibliofilo russo Avraam Sergeevic Norov: proprio lui acquistò il codice per la propria collezione poi consegnata al Museo Rumiantsev, il cui fondo confluì nell’attuale Biblioteca Statale Russa. Il codice, oltre ad essere l’unica fonte di una parte considerevole delle opere latine bruniane, contiene gli straordinari abbozzi e opuscoli scritti dalla mano stessa del Nolano. Solo negli ultimi anni il manoscritto di Mosca è stato finalmente studiato a fondo, diventando l’unico documento diretto per l’edizione delle opere complete latine del filosofo in corso di pubblicazione presso l’autorevole casa editrice parigina “Les Belles Lettres”.
Riconoscendo l’eccezionale importanza storica e scientifica di questo manoscritto, l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e la “Fondazione Giordano Bruno” di Nola, in accordo con la Biblioteca Statale Russa, hanno lanciato il progetto di pubblicare una riproduzione anastatica del “Codice Norov”, arricchita dall’introduzione e dai commenti di Andrei Rossius.

Cofanetto contenente il Codice Norov

Per celebrare questo evento mondiale (si tratta della prima riproduzione anastatica che sarà messa a servizio di tutti gli studiosi), la Biblioteca Statale Russa e l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici organizzano nella Biblioteca, in occasione del convegno internazionale bruniano a Mosca, due mostre:

la prima dedicata al codice Norov, con i documenti relativi alla storia del codice e a tutti i materiali bruniani conservati nei vari fondi della Biblioteca moscovita e

una seconda dedicata alle pubblicazioni dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici che testimoniano la vastissima attività scientifica esercitata da questa eccezionale istituzione presieduta dall’Avv. Gerardo Marotta e che saranno lasciate in dono alla Biblioteca.

Servizio andato in onda sulla televisione russa in occasione dell’apertura della mostra “Giordano Bruno presso la Biblioteca Statale Russa e il collezionista delle sue opere Avraam Norov”, della mostra delle pubblicazioni dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, del convegno internazionale “Giordano Bruno nella cultura russa e mondiale”. Le iniziative hanno avuto luogo nella Biblioteca Statale Russa e nell’Istituto di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze. Il video è presente sul canale youtube (AccademiaIISF) dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.

 

Martedì 28 settembre 2010

mattino – ore 10.00

Istituto di Filosofia dell’Accademia delle Scienze, Volkhonka 14


Inaugurazione del convegno (presiede A.A. Gusseinov)

interventi:

A.A. Gusseinov (Direttore dell’Istituto di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze)

Nuccio Ordine (Segretario Generale del Centro Internazionale di Studi Bruniani, Napoli – Cosenza)

V.F. Molchanov (Direttore del Dipartimento di Ricerca dei Manoscritti, Biblioteca Statale Russa)

relazioni:

A. Kh.Gorfunkel (Boston), Andrea Bielobocky e le prime notizie su Bruno in Russia

V.F. MolchanovA.A. Rossius (Mosca), Le opere manoscritte di Bruno

discussione

pomeriggio – ore13.00

Inaugurazione delle mostre alla Biblioteca Statale Russa

Grande Sala di Palazzo Pashkov: Giordano Bruno presso la Biblioteca Statale Russa e il collezionista delle sue opere Avraam Norov

interventi:

V.F. Molchanov (Direttore del Dipartimento di Ricerca dei Manoscritti, Biblioteca Statale Russa)

A.Yu. Samarin (Direttore del Dipartimento dei Libri Rari “Museo del Libro”, Biblioteca Statale Russa)

Nuccio Ordine (Segretario Generale del Centro Internazionale di Studi Bruniani, Napoli – Cosenza)

Sala Azzurra della Biblioteca Statale Russa: L’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici: 35 anni di ricerche e di pubblicazioni


interventi:

V.V. Fedorov (Presidente della Biblioteca Statale Russa)

Nuccio Ordine (Segretario Generale del Centro Internazionale di Studi Bruniani, Napoli – Cosenza)

Wolfgang Kaltenbacher (Coordinatore europeo dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici)

Mercoledì 29 settembre

mattino – ore 10.00

Sessione dedicata al destino delle dottrine bruniane nella storia di filosofia (presiede M.A. Granada)

relazioni:

Th. Leinkauf (Münster), Bruno und Leibniz

N.V. Motroshilova (Mosca), Bruno in Schelling e Hegel

Yu.B. Mehlich (Mosca), Gli insegnamenti del Bruno alla filosofia moderna: Bruno e Karsavin

Marina Sviderskaya (Mosca), Il rapporto Bruno-Caravaggio

discussione

pomeriggio – ore 15.00

Sessione dedicata ai problemi dell’epistemologia e dell’etica nelle opere di Bruno

(presiede Nuccio Ordine)

relazioni:

S. Bratu Elian (Bucarest). De gli eroici furori – osservazioni e scelte di traduzione

Luiz Carlos Bombassaro (Porto Alegre). Bruno e il Nuovo mondo. Un’avvertenza estemporanea?

Zaira Sorrenti (Università della Calabria). Il volo e la caccia nel bestiario filosofico di Giordano Bruno

discussione

Giovedì 30 settembre

mattino – ore 10.00

Sessione dedicata alla metafisica e alla cosmologia di Bruno (presiede N.V. Motroshilova, Istituto di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze)

relazioni:

M.A. Granada (Presidente del Centro Internazionale di Studi Bruniani, Barcellona – Napoli), Giordano Bruno y Manilio: a propósito de un pasaje de la dedicatoria a Morgana del Candelaio

Giulio Giorello (Milano), Eros e cosmologia in Bruno

Morimichi Kato (Tohoku), Giordano Bruno’s Philosophy of Shadows in De umbris idearum

A.A. Rossius (Istituto di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze), L’errore geometrico di Bruno e le sue conseguenze metafisiche

discussione

pomeriggio- ore 15.00

Tavola rotonda dedicata al ruolo dei centri di ricerca indipendenti nel progresso delle scienze umane e della cultura (presiede A.A. Guseinov)

interventi:

Amedeo Di Francesco (Napoli), Il ruolo delle accademie nella formazione di una modernità culturale in Europa centro-orientale

Wolfgang Kaltenbacher (Napoli), Il ruolo delle accademie nella promozione della ricerca

V.A. Minaev (Mosca), La formazione delle raccolte di libri e documenti: problemi di teoria legale (il caso di Avraam Norov)

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Nel corso del Convegno si terrà, sotto la presidenza di Nuccio Ordine, un incontro sullo stato attuale delle traduzioni delle opere di Bruno in lingue moderne, al quale interverranno:

S. Bratu Elian (Bucarest), Bruno in rumeno

Morimichi Kato (Tohoku), Bruno in giapponese

Luiz Carlos Bombassaro (Porto Alegre), Bruno in portoghese

Thomas Leinkauf (Münster), Bruno in tedesco: fondamenti del grande successo del progetto

A.A. Rossius (Mosca), Bruno in russo

Miguel Angel Granada (Barcellona), Bruno in spagnolo

Amedeo Di Francesco (Napoli), Bruno in ungherese

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Per approfondire sul “Codice Norov”:

-Articolo di Nuccio Ordine
-Intervista a Gerardo Marotta
-Fondazione Giordano Bruno

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Allegati:

– Locandina: Convegno internazionale: “Giordano Bruno nella cultura russa e mondiale”
– Locandina mostra: Giordano Bruno presso la Biblioteca Statale Russa e il collezionista delle sue opere Avraam Norov
– Locandina mostra: L’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici: 35 anni di ricerche e di pubblicazioni
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Fonti:

Istituto di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze
Istituto Italiano per gli Studi Filosofici
Fondazione Giordano Bruno

“Non più la luna è cielo a noi, che noi alla luna”: spettacolo teatrale (reading musicale). Da EkhnAton a Blade Runner, passando per Giordano Bruno, (Cuneo, 3 luglio 2010)

Villa Oldofredi Tadini


Sabato 3 luglio alle 17 nel parco di Villa Oldofredi Tadini (via Ercole Oldofredi Tadini 19, Cerialdo di Cuneo) si terrà con ingresso libero lo spettacolo “Non più la luna è cielo a noi, che noi alla luna” proposto da Pro Natura Cuneo per festeggiare i suoi 45 anni.

Da EkhnAton a Blade Runner, passando per Giordano Bruno:

una riflessione in parole e musica sulla genesi e la caduta del genere umano.

Lo spettacolo fa parte della rassegna  “Castelli in scena” IX edizione. Viaggio nel mondo della letteratura, di cui vi avevo anticipato il programma completo circa un mese fa.

Ecco il calendario 2010 in adobe pdf:Calendario “Castelli in scena” IX edizione (2010)

Da EkhnAton a Blade Runner, passando per Giordano Bruno:

una riflessione in parole e musica sulla genesi e la caduta del genere umano

La nostra storia

è nella terra.

La nostra anima

è nell’anima della terra

e del sole

e degli astri

e della luna.

Ma quale futuro

è riservato

all’anima

della nostra terra?

CUNEO/ Sabato 3 luglio Pro Natura festeggia i suoi 45 anni con lo spettacolo

“Non più la luna è cielo a noi, che noi alla luna”

Testi di Giordano Bruno, San Francesco, Vittorio Alfieri, Alexis de Toqueville, Primo Levi, Pier Paolo Pasolini. Brani dalla Bibbia, dal Corano, dai testi sacri tibetani. Musiche di De André, Branduardi, Nomadi, Bennato, Vecchioni, Gaber, ecc. “Non più la luna è cielo a noi, che noi alla luna” è una produzione del Laboratorio degli Arcani di Torino.

Il Laboratorio degli Arcani è composto da artisti che coniugano letteratura e musica su tematiche di denuncia. “Si può chiedere giustizia anche sopra un palco di un teatro” è la massima che hanno fatto propria nel corso degli anni. Il Laboratorio è formato da Milena Audenino (testi e voce narrante), Alessandra Silvano (direzione musicale, canto, tastiera e percussioni), Guido Giovanella (canto e percussioni) Adriana Strazzacappa (canto) e tanti  attori e musicisti che di volta in volta si uniscono in un sodalizio amicale e artistico

Testi e brani musicali tratti da:

Uno solo è il corpo dell’Ente universale – Giordano Bruno

La nostra storia è nella terra – poeti aborigeni

Inno al Sole sorgente – EkhnAton

Volta la carta (F. De André)

Dio nel Corano – 11:112 Aya coraniche

Vanità di vanità  (A. Branduardi)

Dio nella Bibbia – Salmo di Davide

Il testamento di Tito (F. De André)

Dio nel Bardo Todol tibetano

Dove si va (I Nomadi)

Cantico dei minori – Francesco d’Assisi

Il denaro dei nani (A. Branduardi)

Al cor gentil – Guido Guinizzelli

Carlo Martello (F. De André)

So vedere una mosca nel latte – F. Villon

Il testamento (F. De André)

Ho lottato – Giordano Bruno

Sonetto in lode dell’asino – Giordano Bruno

Festa dell’Asino

Da “Tirannide” – Vittorio Alfieri

Mangiafuoco (E.Bennato)

De la démocratie en Amerique – Alexis De Toqueville

Samarcanda (R. Vecchioni)

Nan-in e la tazza di té

La torre di Babele  (E. Bennato)

La ragazza dalla pelle scura – Khalil Hawi

Korakhané (F. De André)

L’approdo – Primo Levi

Quello che non ho (F. De André)

Il giorno che ci apersero i cancelli – Alda Merini

Je so pazzo (P. Daniele)

Le rose blu – Roberto Vecchioni

Non mi interessa cosa fai per vivere – Orian Mountain Dreamer

Venderò (E. Bennato)

Io ne ho viste cose – da “Blade Runner”

Non maledire (I Gufi)

Poesia in forma di rosa – Pier Paolo Pasolini

La libertà (G.Gaber)

Lo stupore degli attoniti – Giordano Bruno

La ballata di Sacco e Vanzetti


Fonti:

Il Laboratorio degli Arcani

Cuneo Cronaca

Targatocn

Turismo Provincia di Cuneo

Villa Oldofredi Tadini

LetterAltura IV edizione. Asini e Filosofi, Interlinea, 2010 (Giuseppe Pulina, Francesca Rigotti). Dall’Asino d’oro di Apuleio a Giordano Bruno. Da Nietzsche al Ciuchino di Shrek.

Giordano Bruno, Cabala del cavallo pegaseo, 1585.

Sonetto

In lode de l’asino

O sant’asinità, sant’ignoranza,
santa stolticia e pia divozione,
qual sola puoi far l’anime sì buone,
ch’uman ingegno e studio non l’avanza:
non gionge faticosa vigilanza
d’arte qualumque sia, o ‘nvenzione,
né de sofossi contemplazione,
al ciel dove t’edifichi la stanza.
Che vi val, curiosi, il studiare,
voler saper quel che fa la natura,
se gli astri son pur terra, fuoco e mare?
La santa asinità di ciò non cura;
ma con man gionte e ‘n ginocchion vuol stare
aspettando da Dio la sua ventura.
Nessuna cosa dura,
eccetto il frutto de l’eterna requie,
La qual ne done Dio dopo l’essequie.

Lago Maggiore LetterAltura 2010 – Quarta Edizione
Verbania dal 23 al 27 giugno 2010

Elaborazione grafica di un Capriccio di Goya (da Tuttolibri)


Protagonista del «festival di montagna e viaggi» l’animale che ha affascinato filosofi e scrittori, dalla Bibbia a Apuleio, ai racconti di Stevenson e Jiménez: un’antica alleanza con l’uomo, oltre ogni stereotipo

Noi e l’asino. Un’alleanza antica. A portarlo in Italia, pare siano stati i fenici. Asini addomesticati, adatti al lavoro, che i nostri progenitori dovettero accogliere con esultanza. Gli alleviava la fatica, specie quella di trasportare pesi sulle spalle. L’asino entrò, dunque, nella nostra vita, nel nostro quotidiano, fino a conquistare un posto nella letteratura. E la letteratura, quella vera, non nasce mai a caso; racconta la vita in tutte le sue manifestazioni.

Un esempio è l’Asino d’oro di Apuleio.
Una lunga storia, dove avviene di tutto. Lucio, il protagonista, neofita di magia, non riesce a portare a fondo un incantesimo. Si ritrova trasformato in asino, ma con mente e intelligenza di uomo. Le avventure si susseguono incalzanti, tra imbroglioni, banditi, lascivi sacerdoti della dea siriana Atargatis, mugnai, legionari, belle e voluttuose matrone. Un vero «Asino d’oro», dunque. Grazie a Lucio-somaro abbiano, infatti, il ritratto di quell’epoca, con abitudini e costumi analoghi ai nostri.

Nella Bibbia incontriamo l’asina di Balaam
. Il quale, al mattino presto la sella e parte. Ma l’asina non risponde ai suoi ordini, devia dalla strada, entra nei campi. Lui la percuote. L’asina continua a disobbedire: è che vede l’angelo del Signore, con la spada sguainata. Balaam, però, non riesce a capire, né ha fiducia nella sua asina. La percuote per la terza volta. Allora lei parla, chiedendogli perché continui a colpirla. Balaam, senza scomporsi, risponde che si è beffata di lui, la ucciderebbe avesse la spada. Finché il Signore non gli fa vedere l’angelo, che lo rimprovera d’aver maltrattato la somara, per ben tre volte. E per tre volte Pietro, la notte del Getsemani, negherà di conoscere Cristo, condannato alla crocifissione. Il quale, il giorno stesso, era entrato in Gerusalemme, a cavalcioni di un’asina.

L’asino è l’animale della pace, il cavallo della guerra. Mite, collabora con l’uomo che, non sempre, proprio perché uomo, ne ha apprezzato le doti. Robert Louis Stevenson nel 1878, per il suo viaggio nelle Cevenne, si avvalse di un asino, o meglio di un’asina di nome Modestine. Siamo in un villaggio di alta quota con boschi, torrenti, rupi e calanchi. Nebbia, calura e piogge avvolgono le cime. Stevenson vi arriva per farvi un viaggio alla scoperta di nuovi mondi da raccontare. «E provare più da vicino – dice – i bisogni e le difficoltà della vita». Ma muoversi in quei sentieri tracciati dagli animali selvatici non è facile. Deve portare la tenda e gli attrezzi per accamparsi. Dopo qualche trattativa, acquista Modestine, un’asina poco più grande di una capra, «lo sguardo bonario, ma la mascella volitiva». Poi acquista la sella. I montanari sono scaltri e, forse, gli fa notare qualcuno, lo imbrogliano sui prezzi. Louis non è tipo da formalizzarsi. Conosce gli uomini e tira a concludere: vuole cominciare il viaggio. Infine parte. Modestine, stracarica, cammina piano, talvolta si ferma come baloccasse. Piove, cala la nebbia. Arriva la sera. Si accampano. Da quella notte, però, lui e l’asina cominciano a intendersi, diventano amici. Un pastore gli ha detto che deve spronarla, pungolandola con un vincastro. Stevenson lo fa, ma con rimorso. Ha scoperto che si può comunicare con Modestine parlandole, accarezzandola. Con lei che ora lo precede, ora lo segue sosta in monasteri e boschi, scopre paesaggi che la sua penna fotografa. Alla fine del viaggio, con rammarico, dovrà venderla. L’immagine di Modestine, credo non lo abbia abbandonato mai.

Altro asino indimenticabile, è il protagonista di Platero e io di Juan Ramon Jiménez. Con lui il poeta strinse un’amicizia indissolubile. E’ piccolo, quasi un gemello di Modestine, ma col carattere più dolce. Ama i bambini, cui il romanzo è dedicato, e i poveri del villaggio di Moguer. Jiménez lo tratta alla stregua d’una persona. Un antesignano degli animalisti. Aveva capito che gli animali non sono granché diversi da noi.

Gli equini, poi, hanno contributo a creare la nostra civiltà. Senza di loro non saremmo andati lontani. Cavalli e muli svolgevano un ruolo professionale: i primi trainavano le diligenze, i carri, in ambito pubblico e privato; i secondi affrontavano il lavoro più duro: in particolare il trasporto, sul basto, di quanto servisse alla vita di una comunità. L’asino, invece, era tenuto dalle famiglie per soddisfare le esigenze del quotidiano. In montagna portava le some, in pianura trainava il barroccio o poteva essere adibito a far girare le macine dei mulini, legato alla loro stanga, il muso bendato, affinché non vedesse. Doveva illudersi di passeggiare. Ma c’era anche chi lo usava come cavalcatura. Giacomo Puccini soleva spostarsi con un asino di Martina Franca quando, dalla località Vallilunghe, doveva raggiungere la sua villa di Chiatri, nelle colline di Lucca.

Il passo del ciuco è lento, ma sicuro. All’opposto del cavallo, che può adombrare, resta impassibile di fronte a ogni evenienza. Nulla lo spaventa. Allo stato brado sa provvedere a se stesso e sopravvive. L’uomo, assai di rado riconoscente, l’ha sovente additato a esempio di caparbietà e ignoranza. Non è così. L’asino ha, piuttosto, un carattere libero, e se avverte un pericolo che può mettere a repentaglio la sua vita e quella del padrone, agisce di conseguenza, impuntandosi. Gli intenditori di equini sanno che è più intelligente del cavallo. Ho conosciuto muli e asini. Di ognuno serbo un ricordo analogo a quello di una persona. Ricordo un asino che, sui miei monti, con l’avvento della strada carrozzabile, non essendo più utile nella mulattiera, fu abbandonato a se stesso.

Viveva pascolando nei tratti incolti. Dalle case e dai poderi l’avrebbero cacciato. Vecchio ormai, dopo aver a lungo servito alcune famiglie, tutti sembravano essersene dimenticati. Gli portavo pane e mele nei pressi d’una sorgente. Ci sarebbe andato quando mi fossi allontanato. Non si fidava più dell’uomo. Spesso compariva d’improvviso in mezzo alle capanne e, nei giorni di vento, anche vicino alle case. Muso proteso, fiutava l’aria. Era alto, nero e di passo veloce. Poi non lo vidi più. Dopo di lui ne sparirono altri. Ormai c’erano le macchine e il boom economico. Gli animali da soma rappresentavano il passato e venivano trattati alla stregua di oggetti da buttare. Nessuno voleva tenerli nemmeno come animali da compagnia. Alcune razze di asini, tra cui l’Amiatino, rischieranno l’estinzione. Ma la barbarie verso gli equini continua. Nonostante le petizioni rivolte alla Ue, non è ancora stata emanata una legge che eviti loro la macellazione.

Vincenzo Pardini

Fonti:
Tuttolibri – La Stampa
LetterAltura Programma Festival

Agenda:

Sabato 26 giugno sarà pre­sen­ta­to alle ore 17.45,

il libro di Francesca Rigotti e Giuseppe Pulina, Asini e filosofi.

presso il Parco di Villa Pariani di Verbania.


Giuseppe Pulina, Francesca Rigotti
Asini e filosofi
Con tavole di Goya. Presentazione di Paolo Cristofolini
pp. 120, € 14, isbn 978-88-8212-716-9

Dell’asino spesso si ride e il riderne diventa occasione di derisione. Ma che cosa sappiamo in realtà di questo animale? Ecco un pamphlet incentrato sulla figura dell’asino e sui suoi rapporti con la filosofia e la cultura. C’è un universo per così dire “asinino” che può rivelare molto. L’asinità è, in effetti, uno stereotipo culturale che, affondando nel mito e nella favola, ha ispirato anche molti. Dall’Asino d’oro di Apuleio a Nietzsche e fino al Ciuchino di Shrek un’originalissima rassegna su ontologia, metamorfosi, razionalità, sessualità e voce dell’asino, campione attualissimo dell’ibridismo e grande protagonista di metamorfosi.

Autori

Francesca Rigotti vive in Germania, insegna all’Università di Lugano e pubblica in campo saggistico. Tra i suoi successi recenti: La filosofia in cucina (Il Mulino) e per Interlinea La filosofia delle piccole cose (tradotto all’estero) e Le piccole cose di Natale.

Giuseppe Pulina dirige la rivista “Mneme Ammentos” e si occupa di giornalismo scolastico. La sua ricerca filosofica si articola su più versanti: dal pensiero ebraico contemporaneo alla critica musicale e al rapporto tra filosofia ed etologia.

Interlinea Edizioni

Intervista a Gerardo Marotta: «Noi non chiuderemo mai e a settembre pronta la ristampa dell’unico manoscritto di Giordano Bruno»

«Una ferita mortale per la rivoluzione napoletana»
INTERVISTA. A colloquio con Gerardo Marotta, mecenate dell’Istituto italiano studi filosofici di Napoli che dal 1975 promuove la cultura meridionale nel mondo. L’ente è nella lista dei tagli predisposta dal ministro Tremonti.

«Noi non chiuderemo mai. Saremo sempre lì». C’è una passione trascinante nelle parole flebili di Gerardo Marotta, 83 anni, avvocato e filosofo napoletano, ma soprattutto mecenate e presidente dell’Istituto italiano di studi filosofici. Da Napoli Marotta sta provando in questi giorni a lanciare il grido di allarme per tentare di salvare la sua creatura. La scure della manovra di Tremonti si abbatterà infatti anche su Palazzo Serra di Cassano. Una lunga e prestigiosa catena storia di promozione e diffusione della filosofia, che dal 1992-93 ha trovato il riconoscimento dei finanziamenti pubblici.

E ora cosa succederà con i fondi? Saranno ridotti del 50 per cento. Ma prima bisognerà vedere se l’Istituto, i cui finanziamenti sono scaduti il 31 dicembre 2009, li vedrà rinnovati. Solo la famiglia Marotta ha finanziato l’Istituto, che ha poi ricevuto riconoscimenti internazionali, di Onu e Unesco. «Siamo stati finanziati dal 1993, quando dopo 16 anni che ci siamo svenati io e mia madre, che abbiamo fondato l’Istituto all’Accademia dei Lincei nel 1975, finalmente arrivò il riconoscimento del presidente del Consiglio Carlo Azeglio Ciampi, per finanziare biblioteca e scuole di formazione nel Mezzogiorno».

Che cosa ha fatto l’Istituto in questi anni? «Duecento scuole create nel Mezzogiorno, molte scuole presso i Comuni, e molte presso i licei; scuole di filosofia, scuole scienze. In tutte le province meridionali i ragazzi erano appesi ai soffitti, per vedere i professori e i premi Nobel, venuti da tutta Europa. Abbiamo portato tutto il meglio della cultura europea, dalla Spagna, dalla Germania, e i ragazzi sono rimasti sbalorditi, perché per la prima volta sono scesi questi professori nelle profondità delle Calabrie, delle Puglie, in posti magnifici, dove c’è stata la rivoluzione napoletana. è stato incredibile vedere l’entusiasmo e il furore di questi ragazzi. Abbiamo regalato centinaia di volumi, fatto convegni, e seminari (1000 l’anno). Una cosa favolosa che nessuna scuola in Europa ha fatto».

Quando avete percepito l’ultimo finanziamento? «Dobbiamo ancora avere i fondi del 2004-2006, del ministero dell’Università e della Ricerca, e della Regione, che fecero a suo tempo un accordo per finanziare l’Istituto. Ne abbiamo avuto solo una parte, per il resto aspettiamo che il ministero del Tesoro saldi il finanziamento del 2007, 2008, 2009, di cui ci ha dato solo degli anticipi. è una lotta estenuante. Ho dovuto vendere tutte le mie proprietà».

Con il taglio dei finanziamenti quindi cosa accadrà alle vostre attività? «Sono tutte in pericolo. Il centro di Vienna è in pericolo. Collaboriamo con l’Accademia di Vienna, con il Collegio di Francia di Parigi, con l’Hairburgh Institute. Paghiamo borse di studio, soggiorno e alberghi, per una decina di studenti l’anno, e in Germania abbiamo un centro a nostre spese per stampare tutti i classici del medioevo latino, presi dai testi e portati su internet.

E a settembre distribuiremo a tutti i paesi del mondo una ristampa dell’unico manoscritto di Giordano Bruno, che abbiamo tradotto in tutte le lingue, grazie ad un contratto con la biblioteca nazionale di Mosca»*.

Giulio Finotti

Fonte: terranews

*L’Avv. Marotta si riferisce alla ristampa anastatica del codice Norov (conservato nella Biblioteca Statale Lenin) che contiene l’unica testimonianza al mondo di manoscritti autografi di Giordano Bruno e manoscritti di testi dettati dal nolano al suo discepolo Hieronymus Besler. La Biblioteca Lenin oltre al codice possiede anche 26 stampe di cui 23 raccolte da Avraam Sergheevich Norov. (admin giordano bruno blog)

Hieronymus Besler

—>>>Cliccando qui potrete vedere il codice Norov e la videoconferenza con il Direttore generale della Biblioteca Nazionale di Russia durante la Prima Biennale Bruniana. (Nel caso di problemi con la visione potete installare il “Windows Media Player Firefox Plugin” o quello adatto al vostro browser web)

Codice Norov                Cofanetto eseguito appositamente su ordine di Norov.

Fonte: fondazionegiordanobruno.org

Castelli in scena IX edizione. Viaggio nel mondo della letteratura. Da Ekhnaton a Blade Runner, passando per Giordano Bruno (Villa Oldofredi Tadini di Cuneo, 3 Luglio 2010, ore 17:00)


Castelli in scena: viaggio nel mondo della letteratura
Dal 30 Maggio al 21 Ottobre 2010.

Luogo d’arte e di storia, il castello si presta naturalmente a trasformarsi in teatro, a diventare palcoscenico di narrazioni poetiche e di ricostruzioni di eventi: questa particolarità delle dimore storiche ha dato vita alla realizzazione della rassegna denominata ‘Castelli in scena’, organizzata dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Cuneo in collaborazione a partire da quest’anno anche dell’Associazione Marcovaldo di Caraglio, l’Associazione Castelli Doc di Alba e Ivaldi-Mercuriati, Teatro Sperimentale di Torino. Negli ultimi anni la manifestazione ha allargato ulteriormente i suoi orizzonti offrendo a nuovi interessanti e pregevoli siti (quali Musei, Abbazie, Palazzi, Giardini Storici, Teatri ecc.) la possibilità di ospitare una rassegna che ha riscontrato di anno in anno un crescente successo di pubblico. Giunta ormai alla sua IX Edizione, l’iniziativa propone quest’anno a tutti gli appassionati, ma non solo, un’importante novità: un tema ‘guida’ che attraverso l’utilizzo di differenti linguaggi artistici conduca lo spettatore in un percorso capace di intrecciare in perfetta sintonia il mondo dei libri e dei suoi autori con quello reale, la prosa con la poesia, il presente con il passato. Spettacoli teatrali, concerti, balletti uniti da un unico argomento: la letteratura nella sua accezione più ampia, in un viaggio che non ha un inizio nè una fine, ma che con grande varietà di forme e di strumenti saprà appassionare, emozionare e coinvolgere tutti i presenti. Una ricca serie di appuntamenti, come sempre a ingresso rigorosamente gratuito, capaci da giugno a ottobre di promuovere ed offrire in modo sempre più interessante e accattivante gli antichi manieri e le prestigiose dimore storiche sparse nella Granda.

CALENDARIO CASTELLI IN SCENA 2010

DOMENICA 30 MAGGIO

ABBAZIA DI STAFFARDA – ore 16.30 – Suoni di Primavera
Grande Concerto inaugurale della Rassegna “Castelli in Scena” con l’Orchestra di Stato della Romania.
Direttore: Jeff Silberschlag, Flauto: Giuseppe Nova, Arpa: Floraleda Sacchi. A cura dell’Associazione Incontri Musicali Internazionali di Castiglione Falletto

CASTELLO DI MONTICELLO D’ALBA – ore 17 – Vittorio, la Rosin e le altre. Uno spaccato dei salotti borghesi e dei dehors dei caffè sabaudi agli esordi del Regno d’Italia. Spettacolo teatrale a cura di Assemblea Teatro di Torino

SABATO 12 GIUGNO

TEATRO DI BUSCA – ore 21 – Mi chiamo Dino… sono elettrico
Tratto dal romanzo di Sebastiano Vassalli “La notte della cometa” è la vita del “poeta matto” Dino Campana, quella nuda e vera, che sfata i luoghi comuni e, soprattutto, le menzogne sparse a piene mani sul grande poeta marradese, probabilmente l’artista più perseguitato del suo tempo. Spettacolo teatrale a cura della Compagnia Giardino Chiuso di San Gimignano

DOMENICA 20 GIUGNO

CASTELLO DI GOVONE – ore 17 – FigurAzione
In compagnia dei versi di ‘Lavorare stanca’ di Cesare Pavese gli attori del Silence Teatro propongono un viaggio che ci riporta alle radici, attraverso un percorso fatto di rumori, immagini, imprevisti, ricordi, sogni e sussurri. Spettacolo teatrale itinerante con installazioni scultoree a cura di Silence Teatro di Lovere

SABATO 26 GIUGNO

CASTELLO DI MANGO – ore 21.30 – Heartbeat. Uno spettacolo poetico, pazzo, malinconico, toccante, emozionante, comico, tremendamente satirico e di più, dedicato all’amore. Teatro di figura con la danza e il mimo a cura di Claudio Cinelli di Pisa

SABATO 3 LUGLIO

VILLA OLDOFREDI TADINI DI CUNEO – ore 17 – Non più la luna è cielo a noi che noi alla luna . Quale futuro è riservato all’anima della nostra terra? Da Ekhnaton a Blade Runner, passando per Giordano Bruno: una riflessione in parole e musica sulla genesi e la caduta del genere umano. Reading musicale a cura della Compagnia Magna Charta di Baldissero Torinese

FORTE DI VINADIO – ore 21 – Canzoni del secondo piano
Uno spettacolo che vuole essere il piano sequenza coreografico di un ideale condominio grottesco e surreale abitato da anime in continuo movimento alle prese con smarrimenti, fragilità, incoerenze e minuscole meschinità quotidiane, da svelare in punta di piedi sempre in bilico tra il tragico ed il comico.
Spettacolo teatrale e di danza a cura della Compagnia Tecnologia Filosofica di Torino

MONASTERO DI S. MARIA DELLA STELLA DI RIFREDDO – ore 21– Schumann, Brahms e… la letteratura.
Concerto di musica classica accompagnato da letture di brani letterari o poesie tratte dal repertorio prediletto dai due compositori.
A cura del Quartetto Athenaum (violino, viola, violoncello e pianoforte) dell’Associazione Culturale Milaresol di Asti

CASTELLO DI BAROLO – ore 21.30 – How does it feel? Something about Bob Dylan .
Questa è la storia di Bob Dylan quando si chiamava ancora Robert Zimmermann, viveva a Duluth nel Minnesota e non aveva scritto nemmeno una filastrocca ma, a sentire lui, da qualche parte le sue canzoni c’erano già: doveva solo trovarle.
Reading musicale a cura dell’Accademia dei Folli di Torino

DOMENICA 4 LUGLIO

PALAZZO DEI CONTI GIRIODI DI COSTIGLIOLE SALUZZO – ore 21 – il Trio Armonia presenta ‘Plaisir d’Amour’. Dalle meravigliose serenate alla grande canzone italiana nell’interpretazione raffinata ed emozionante del tenore Michelangelo Pepino, accompagnato dal virtuoso violino e dal suggestivo pianoforte. Concerto a cura dell’Associazione Incontri d’Autore di Cuneo.

VENERDI’ 9 LUGLIO

FILATOIO DI CARAGLIO – ore 21 – Metropolis vs Metropolis: dal Romanzo di Thea Von Harbou (1926) al film di Fritz Lang.
Lo spettacolo rievoca la magia di inizio Novecento, quando immagini e suoni trasportavano il pubblico in un’atmosfera suggestiva e surreale, riprendendo la pratica di sonorizzare dal vivo le immagini del cinema antecedente l’avvento del sonoro. Cineconcerto dei Supershock a cura dell’Associazione MusicARTeatro di Torino

SABATO 10 LUGLIO

VILLA TORRE ACCEGLIO DI CUNEO – ore 21 – Nel Giardino del Sicomoro
Storia e amore nell’antico Egitto: la mietitura, la vendemmia, la birra, il primo sciopero nella storia dell’umanità, la caccia, la pesca, la guerra, i faraoni, i visir con musiche e coreografie ispirate ai geroglifici. Spettacolo di danza a cura della Compagnia l’Araba Fenice di Torino

DOMENICA 11 LUGLIO

CASTELLO DEGLI ALFIERI DI MAGLIANO – ore 21.30 – Cassandra (dal Sottosuolo). Uno spettacolo profondamente coinvolgente in cui i volti e le voci di cinque donne rappresentano, tutte insieme, coralmente, l’unico personaggio in scena: una Cassandra che è a tratti, ancora viva e cosciente, a tratti già morta o preda di incubi che l’attanagliano. Spettacolo teatrale e musicale a cura del Cenacolo Studi ‘Michele Ginotta’ di Barge.

VENERDI’ 16 LUGLIO

CASTELLO DEL ROCCOLO DI BUSCA – ore 21 – Alf-ieri oggi Vittorio
Lo spettacolo presenta in maniera brillante e umoristica l’aspetto più umano e spiritoso di Vittorio Alfieri offrendo al pubblico la possibilità di conoscere, divertendosi, il più grande tragediografo del ‘700. Spettacolo teatrale a cura dell’Associazione Culturale Agar di Asti.

DOMENICA 18 LUGLIO

SAN COSTANZO AL MONTE DI VILLAR SAN COSTANZO – ore 17 – Poesia e Musica a Corte: dalla lirica trovadorica alla poesia cortigiana
Il concerto prevede l’esecuzione di brani vocali e musiche strumentali di danza dal XII al XV secolo, alternati alla lettura di testi tratti dalla lettura coeva, con particolare attenzione al tema dell’amore e di biografie di trovatori che hanno operato in Piemonte
Reading musicale a cura dell’Associazione Giovani Musicisti di Torino

CASTELLO DI GOVONE – ore 21 – Fuggi, fuggi, fuggi
Lo spettacolo racconta attraverso la parola, la musica e la danza, la storia e le vicissitudini delle Comunità Ebraiche in Italia nel Rinascimento. Musiche e danze ebraiche a cura dell’Associazione Corale Polifonica di Sommariva Bosco.

VENERDÌ 23 LUGLIO

CENTRO STORICO DI NEIVE – ore 21- I tesori del castrum nevearum. Mistero 1.8.
Numerose testimonianze sembrano indicare che sotto alle rovine dell’antico castrum vi sia sepolto un ingente quantitativo di denaro. Qual’è la provenienza del tesoro? E perchè i sotterranei sono stati tutti allagati? Piemonte Misterioso: un viaggio attraverso i misteri, i segreti e le leggende della Regione più magica d’Italia a cura di Ivaldi and Mercuriati, Sperimental Theatre di Torino.

SABATO 24 LUGLIO

FORTE DI VINADIO – ore 21 – Più in alto dell’aquila
Uno spettacolo dedicato alla montagna. Scritto, attraverso le conversazioni con uno dei maggiori arampicatori del Cerro Torre, Elio Orlandi, si presenta con una narrazione leggera e poetica intervallata da alcune canzoni eseguite dal vivo.
Spettacolo teatrale e musicale a cura dell’Associazione Culturale Creatività di Melzo Milanese

CASTELLO DI GRINZANE CAVOUR – ore 21.30 – “Le Notti Bianche” di Fedor Dostoevskij. Questo capolavoro del giovane Dostoevskij è il ritratto più intenso e compiuto di un’anima, quella del protagonista, ‘il sognatore romantico’, un uomo che rifiuta la realtà e trova accoglienza nella dimensione del sogno. Spettacolo teatrale a cura dell’Associazione Culturale Art&Vita di Torino

DOMENICA 25 LUGLIO

CASTELLO DI PRUNETTO – ore 22 – Il tribunale nascosto. Mistero 1.10.
Un passaggio sotterraneo, un tribunale che emise molte sentenze di morte. Quali sono i motivi per cui i condannati dal tribunale non dovevano essere visti dagli abitanti del paese? Piemonte Misterioso: un viaggio attraverso i misteri, i segreti e le leggende della Regione più magica d’Italia a cura di Ivaldi and Mercuriati, Sperimental Theatre di Torino.

DOMENICA 5 SETTEMBRE

VILLA TORRE ACCEGLIO DI CUNEO – ore 16 – Méditation
Verrà eseguita tra gli altri brani, anche la celebre Meditation de Thaïs, un’opera lirica in tre atti di Jules Massenet, su libretto di Louis Gallet, tratta dal romanzo omonimo di Anatole France
Concerto di flauto e arpa a cura dell’Associazione Incontri Musicali Internazionali di Castiglione Falletto.

SABATO 11 SETTEMBRE

CASTELLO DI ROCCA DE’ BALDI – ore 21 – La Contessa Maffei invita…
Lo spettacolo si ispira al periodo risorgimentale con un’alternanza di letture di brani di autori (Manzoni, Berchet, Visconti, Venosta, Balzac) ed esecuzioni musicali di Verdi, Donizetti, Liszt. Spettacolo musicale a cura dell’Accademia Europea delle Arti, Professioni e Mestieri di Milano

CASTELLO DEGLI ALFIERI DI MAGLIANO – ore 21 – Melodie in Petali e Rime.
La musica, scelta a seguito di un’accurata ricerca musicologica, per individuare brani recanti riferimento a fiori, natura e giardino, dialoga con i testi poetici delle maggiori poetesse di tutti i tempi sposandosi con le immagini del filmato in “digitar art” dello straordinario artista americano Philip Scott Johnson. Concerto spettacolo multisensoriale per liuto e vihuela con poesie d’autore intorno al giardino a cura dell’Associazione O.A.S.I. Don Bosco Onlus di Rivalta

GIOVEDI’ 16 SETTEMBRE

TEATRO DI BUSCA – ore 21 – Le Signore di Alan Bennett
Tre monologhi: comici, ironici, frizzanti, raccontano di donne e delle loro stralunate avventure. Spettacolo teatrale a cura dell’Associazione Teatro Selig di Torino

SABATO 18 SETTEMBRE

MUSEO CIVICO LUIGI MALLE’ DI DRONERO – ore 21 – Alla Corte di Vienna.
Musiche di Mozart e di autori di quel periodo intervallate da letture di classici e aneddoti dell’epoca a lume di candela
Reading musicale a cura dell’Associazione MusicaInsieme di Fossano

SABATO 25 SETTEMBRE

CASTELLO TAPPARELLI D’AZEGLIO DI LAGNASCO – ore 22 – La donna Velata. Mistero 1.15. Un enigmatico dipinto. Una donna con metà viso coperto. Perchè? A chi appartiene quel volto? E cosa significano i dipinti della sala del grottesco?
Piemonte Misterioso: un viaggio attraverso i misteri, i segreti e le leggende della Regione più magica d’Italia a cura di Ivaldi and Mercuriati, Sperimental Theatre di Torino

DOMENICA 26 SETTEMBRE

CASTELLO DI FOSSANO – ore 16 – Musica presa alla lettera
Michele Rabbia presenta un piccolo teatro musicale in cui la parola, il gesto e il suono si muovono, come in una partitura, in modo melodico o armonico. Spettacolo musicale a cura dell’Associazione Maschera d’Oro Eventi di Roma

PALAZZO SARRIOD DE LA TOUR DI COSTIGLIOLE SALUZZO – ore 21 – Edgarpò. Un’opera in due atti con intermezzo. La vita e le opere di Edgar Allan Poe si alternano in una sorta di montaggio incrociato, in una serie di continui rimandi e di oscillazioni spazio-temporali che ripercorrono una vita che di per sè è già leggenda.
Spettacolo di cinema-teatro a cura dell’Associazione Culturale Le Cercle Rouge di Busca

SABATO 2 OTTOBRE

CASTELLO DEGLI ALFIERI DI MAGLIANO – ore 22 – Il leggendario dipinto di Cleopatra. Mistero 1.9. Il Castello di Magliano viene descritto come un luogo di pace e tranquillità. Eppure proprio nelle stanze del castello potrebbe essere nascosto il leggendario e introvabile dipinto di Cleopatra morsa dalla serpe.
Piemonte Misterioso: un viaggio attraverso i misteri, i segreti e le leggende della Regione più magica d’Italia a cura di Ivaldi and Mercuriati, Sperimental Theatre di Torino

VENERDI’ 8 OTTOBRE

PIAZZA SANTAROSA DI SAVIGLIANO – ore 21 – Des Corps de Villes.
La nozione di ‘normalità’ esplorata in una città attraverso il linguaggio dei corpi messo in scena da attori e danzatori.
Spettacolo teatrale e di danza a cura della Compagnia Le Nomade Village della Francia.

DOMENICA 24 OTTOBRE

CASTELLO DI RODDI – ore 16 – Alfieri incontra Amleto
A confronto due grandi della letteratura, tra visionarietà, ironia e storia: Vittorio Alfieri e William Shakespeare. Spettacolo teatrale a cura dell’Associazione Culturale Agar di Asti.

Fonte: targatocn.it

Giordano Bruno. Mostra di quadri-scultura in ferro di Alessandro Vigo, “De l’infinito, universo e mondi”, (Pescara, 19 Maggio 2010, ore 17:30)

Giordano Bruno. Mostra di quadri-scultura in ferro di Alessandro Vigo, “De l’infinito, universo e mondi”, (Pescara, 19 Maggio 2010, ore 17:30)

Pescara – Domani alle 17:00, nella sede del Mediamuseum di Pescara sarà inaugurata la mostra di Alessandro Vigo, “De l’infinito, universo e mondi”: un omaggio a Giordano Bruno attraverso quadri-scultura in ferro, a cura di Chiara Strozzieri.
La mostra resterà aperta al pubblico dal 19 al 28 maggio e sarà visitabile dal lunedì al sabato dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 17:00 alle 19:00.

Fonte: inabruzzo.com

A via Atri, 3 la casa delle meraviglie. Giuseppe Zevola ospita la sua arte (Napoli, dal 1° Maggio)

L’artista napoletano apre una volta al mese le porte della sua dimora-museo: opere choc scendono dal soffitto

NAPOLI – Tra la miriade di oggetti colorati, collage e installazioni che pendono oscillando dal soffitto della casa di Giuseppe Zevola c’è una raffigurazione antica della Filosofia, personificata da una donna nel cui ventre ha infiniti cassetti estraibili, segreti della conoscenza. E’ una metafora significativa di ciò che è l’abitazione-museo dell’artista partenopeo in via Atri 3 a Napoli, che dal primo maggio aprirà al pubblico per ogni primo sabato del mese dalle 18 alle 24.

Già quasi tutto esaurito per il primo appuntamento; chi vorrà incontrare l’eclettico poeta, filosofo, editore e pittore amico di Hermann Nitsch dovrà prenotarsi per il prossimo incontro sul sito http://www.positionplotting.com. Quello che è considerato il «museo più privato del mondo» è la nobiliare casa di famiglia di Giuseppe: soffitti alti, di legno, decorati, dove sono forti gli omaggi in forma d’arte a Teresa D’Avila e Giordano Bruno, nel cuore di Napoli, in una strada dove un tempo abitarono Goethe e Benedetto Croce. Proprio lì, a due passi dalla greca agorà, luogo d’incroci e contaminazioni orientali, riprodotte nei lavori di Zevola: i maestri giapponesi vanno a braccetto con Dante in un collage; Buddha è dirimpettaio (su una console sollevata da terra) della sagoma di Alice nel Paese delle Meraviglie; le porte sono scatole cinesi in cui sbuca il «Viandante sul mare di nebbia» di Friedrich e i quadri raffigurano alla stessa tavola Cristo e Totò.

Un posto unico, quasi la casa di un alchimista ermetico, ancor più suggestivo se a lume di candela. Nel corso degli appuntamenti Zevola, che vive tuttora tra Vienna e Napoli, con trascorsi a Lisbona, Usa, Cina, Australia e su una barca in giro per il Mediterraneo, proporrà interventi musicali di Marco Sannini e Fabia De Luca (concerto per arpa celtica) e musiche del compositore Lucio Maria Lo Gatto. Sulle pareti, tra una sala e l’altra, saranno proiettati i video artistici di Zevola, discendente d’illustri avvocati del Foro napoletano, la cui madre era la figlia del barbiere del grande Antonio De Curtis. Nella sua vita Giuseppe ne ha passate tante: da quando a Barcellona vendeva «gocce di pioggia da Napoli» a quando ha fondato nel 2004 la casa editrice Position Plotting Book (da un termine marinaro per indicare la posizione) per cui pubblica i testi dei suoi filosofi più amati tradotti anche nelle più remote lingue del mondo. La sua casa è un «sunto» delle sue esperienze e della sua genuina follia. Visitarla per credere.

Marco Perillo
30 aprile 2010

Fonte: corrieredelmezzogiorno.corriere.it

“400 anni dopo, incontrando Caravaggio” Esposizioni a Milano con Gli Eroici Furori, mostra, a cura di Giovanni Cerri.

Alberto Figliolia. 400 anni dopo, incontrando Caravaggio
Esposizioni a Milano con Gli Eroici Furori
‘Apparizione’
22 Marzo 2010

Sepolto in una spiaggia, in una fossa comune. Alla morte, era soltanto trentanovenne, lo condussero il 18 luglio 1610, sotto un sole abbacinante a Porto Ercole, la febbre e un’infezione intestinale (la malaria?). Forse un antibiotico (o una combinazione di farmaci o il chinino) lo avrebbe salvato. Peccato che allora non esistessero medicine tanto raffinate od efficaci. È il quattrocentesimo anniversario della scomparsa di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio (sebbene di nascita milanese), genio della pittura di tutti i tempi: L’indovina, Riposo durante la fuga in Egitto, I bari, Fanciullo con canestro di frutta, Cena in Emmaus, Bacco, Vocazione di San Matteo, Morte della Vergine, Madonna dei Pellegrini et alia. Una vita spericolata, la sua, costellata di successi e rovesci, denari, gioco e debiti, fughe, esilio e ritorni, risse e ferite, anche il carcere, persino un omicidio, soprattutto capolavori per i quali non aveva timore di usare quali modelle/i prostitute, annegati, uomini del popolo, se stesso. La luce di Caravaggio piove sul mondo e lo illumina fieramente accendendolo e riscattandolo da bruttezze e brutture; piove da dentro e illumina il mondo che da inferno muta in qualcosa che, se non è paradiso, è quanto di più vicino ad esso, almeno per la povera umanità che ne popola le strade: empatia, solidarietà, consapevolezza e comprensione. Bellezza senza limiti.

Nel quarto centenario della morte del Maestro fioccano le iniziative, fra cui, in quel di Milano, la mostra, a cura di Giovanni Cerri, “400 anni dopo, incontrando Caravaggio”. Che poi è, più precisamente, un trittico di esposizioni: Un fuoco solitario di Gaetano Orazio, sino al 3 aprile; Nero latino di Marina Falco, dal 14 aprile sino al 15 maggio; Geometrie di luci e ombre di Gabriele Poli, dal 19 maggio sino al 18 giugno. Sede è la Galleria “Gli Eroici Furori”, via Melzo 30 (tel. 02 37648381, cell. 347 8023868, sito Internet http://www.furori.it, e-mail silvia.agliotti@furori.it).

Gaetano Orazio, l’artista attualmente in mostra, è un pittore di assoluto talento, la sua cifra muovendo fra evocatività figurative e astrattismo, natura primigenia e inquietudini antiche e contemporanee, silenzi e fuochi dell’anima, un tormento-estasi e una pacificazione negli elementi primordiali del mondo fatti propri, interiorizzati nel profondo e rielaborati con totale originalità. Esegeta delle tecniche miste e delle sfumature, signore del riciclaggio dei materiali, poeta (anche in senso letterale) di alberi e animali – straordinarie le sue betulle, uccelli, salamandre, pesci e creature dell’acqua -, le due “Guardie del corpo” (o “Sentinelle”, 200 cm x 50 cm) esposte agli Eroici Furori rubano l’occhio con il non finito che cola, con il profilo d’ombra che cala nel cuore, disegnandone rive e anfratti, a suggerire… Sono Ustioni e Apparizioni le tele di Orazio, solitudini che si dispiegano, spiegazioni metaforiche, in-certezze, ritagli d’infinito: lasciano segni, il segno; simboli della condizione umana, esigenza del vero sempre e comunque, pur nel borderline che siamo nel tessuto straziato e infinito dell’universo.

«Confido nel tempo, nella sua spina dorsale, nel giaciglio di pietra e memoria che spetta a ognuno di noi», ha scritto Gaetano Orazio in Appunti dal torrente, meditazione che ben si attaglia alla sua produzione.

«Orazio semina lo studio di quadri, li impronta, li ascolta, li segue, li cura, li soccorre. Ci sono quadri che nascono e crescono in fretta, altri che necessitano di più lenta maturazione. Ma tutti richiedono attenzione, affetto, dialogo. Guardando qua e là, ecco le tracce di Caravaggio: già nei lavori di anni fa apparivano chiari echi del Merisi. Per citare, esempio emblematico, abbiamo scelto per questa mostra due opere significative appartenenti al ciclo del 1993 Heimweh, il dolore della casa, ispirate al sofferto messaggio di Primo Levi. Interni ombrosi, con primi piani che richiamano altari sacrificali che presuppongo azioni di vittime e carnefici», è uno stralcio da un’accurata analisi del curatore della mostra Giovanni Cerri, a sua volta valentissimo pittore.

Per concludere, ecco ciò che ha scritto, esemplarmente, Silvia Agliotti: «È dall’amorosa passione per la verità de Gli Eroici Furori, testo bruniano sull’amore come entusiasmo e passione, che prende il nome la nostra Galleria d’Arte. E così la proposta fatta ai tre artisti Gaetano Orazio, Marina Falco, Gabriele Poli, di dialogare con il Maestro Caravaggio, a quattrocento anni dalla sua morte, in un contesto urbano di una Milano del secondo millennio – recentemente scopertasi città natale del Merisi – ha il senso di ri-trovare una tradizione: ricollegarvisi. Ed è quasi come se avvenisse sotto lo sguardo del filosofo nolano. Alla luce tagliente e intrepida raffigurata dal Caravaggio si unisce la luce del fuoco vivo del rogo di Giordano Bruno. L’immaginaria luce risultante… è la nostra illuminazione, come ricerca e instancabile tensione a “voler vedere”, tendere una mano alla tradizione, stabilire un contatto con un elemento recessivo della nostra sedimentata memoria cellulare, andando verso l’autenticità delle cose».

Alberto Figliolia

Fonte: tellusfolio.it