Le due mostre curate dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici: “Giordano Bruno e il Codice Norov” e “Le pubblicazioni dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici” resteranno esposte per tutto il mese di ottobre a Mosca.

 

 

Il 30 settembre si è concluso il Convegno internazionale: “Giordano Bruno nella cultura russa e mondiale”,  di cui vi abbiamo ampiamente parlato, questo evento di portata mondiale, è stata l’occasione per riunire alcuni tra i più eminenti esperti di filosofia rinascimentale e dell’opera di Giordano Bruno.

Per l’Italia ha partecipato Nuccio Ordine, uno dei più importanti studiosi di Bruno, dirige in Francia presso Les Belles Lettres la collana Les Œuvres complètes de Giordano Bruno, nella sezione Œuvres italiennes sono usciti già 7 volumi con le opere italiane di Bruno in lingua francese e testo volgare a fronte, nella sezione Documents/Essais sono usciti altri 3 volumi: il processo a cura di Luigi Firpo, la biografia a cura di Giovanni Aquilecchia e la bibliografia (1800-1999) a cura di Maria Cristina Figorilli.

Nella stessa collana presto vedranno la luce le Opere Latine/Œuvres Latines e sempre presso lo stesso editore la ristampa anastatica del codice Norov.

L’edizione francese delle opere volgari di Bruno è quella stabilita (tra il 1993 e il 1999) dal più grande filologo bruniano: Giovanni Aquilecchia, poi confluita migliorata e corretta nel 2002, nei  2 volumi UTET, Opere italiane, in cui per la prima volta in italia, in un’edizione critica sono state raccolte insieme le 7 opere volgari di Bruno. (tra cui il Candelaio). L’edizione UTET sempre diretta da Nuccio Ordine è acquistabile anche nella versione economica (in brossura).

La particolare attenzione della cultura russa per il filosofo nolano deriva dal fatto che a Mosca, nella Biblioteca Statale Russa, si conserva un documento bruniano di valore eccezionale, il cosiddetto «Codice di Mosca» o «Codice Norov», così intitolato secondo il nome del grande personaggio politico e bibliofilo russo Avraam Sergeevic Norov, che aquistò il codice per la propria collezione la quale poi fu consegnata al Museo Rumiantsev, precursore dell’attuale Biblioteca.

Il codice, oltre ad essere l’unica fonte per la conoscenza di una grande parte delle opere bruniane, contiene gli abbozzi e opuscoli scritti dalla mano del Bruno. Solo negli ultimi anni la ricerca meticolosa del manoscritto di Mosca è stata messa alla base dell’edizione delle opere complete latine del filosofo che sono in corso di pubblicazione presso la casa editrice parigina «Les Belles Lettres», in collaborazione con l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.

Riconoscendo l’eccezionale importanza storica e scientifica del documento, l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, la Fondazione Giordano Bruno di Nola e la Biblioteca Statale Russa hanno lanciato il progetto di pubblicare l’edizione completa anastatica del «Codice Norov» con l’introduzione e i commenti di Andrei Rossius.

Per celebrare questo evento la Biblioteca Statale Russa e l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici hanno organizzato nelle sale della Biblioteca, nei giorni del convegno(e per tutto il mese di ottobre), due mostre:

-la prima fornirà al pubblico russo una panoramica dei lavori di ricerca dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici con l’esposizione delle pubblicazioni dell’Istituto (tutti i libri esposti saranno offerti come dono alla Biblioteca),

-mentre l’altra mostra presenterà per la prima volta integralmente i materiali bruniani della Biblioteca Statale Russa, in particolare i documenti che dimostrano la storia dell’acquisto da parte di Avraam Sergeevic Norov del codice e le prime fasi della sua ricerca.

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Anche nel volume a cura di Augusto Guzzo (per le opere di Bruno)  e di Romano Amerio (per le opere di Campanella) con il titolo: Opere di Giordano Bruno e Tommaso Campanella per l’Editore Ricciardi nel 1956,  furono pubblicate insieme le 7 opere italiane di Bruno, ma non fu una vera e propria nuova edizione critica, in quanto il testo base utilizzato per il Candelaio era la seconda ed. curata dallo Spampanato nel 1923 (Laterza) , mentre per le altre 6 opere italiane il riferimento testuale era la seconda ed. Gentiliana del 1925-27 (Laterza), inoltre erano assenti le redazioni primitive di alcune parti dei primi tre dialoghi della Cena.

Tuttavia questa edizione è stata ed è molto importante in quanto nel volume erano compresi ad opera di Augusto Guzzo, la prima traduzione italiana delle due orazioni (Oratio valedictoria/Orazione di congedo e Oratio consolatoria/Orazione consolatoria), e una prima traduzione italiana di parti scelte del De immenso (24 anni prima della traduzione di Carlo Monti). Nella parte finale della sezione dedicata a Bruno era inclusa una Tavola delle emendazioni.

Questo testo è di nuovo disponibile in commercio in quanto è stato ristampato nel 2006 nel volume 15 della collana “I Classici del Pensiero Italiano” edito da “Il sole 24 ore” e Treccani (Piano dell’opera) ogni volume costa € 12,90.

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Altri articoli correlati:
-Articolo di Nuccio Ordine
Intervista a Gerardo Marotta
-Convegno internazionale: “Giordano Bruno nella cultura russa e mondiale”
-Esce in anastatica l’unico manoscritto di Giordano Bruno
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Fonti:
Istituto di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze
Istituto Italiano per gli Studi Filosofici


Accreditato da CS-Comunicati Stampa

Esce in anastatica l’unico manoscritto di Giordano Bruno presso l’editore Les Belles Lettres.

L’unico manoscritto esistente di Giordano Bruno, il Codice Norov, conservato presso la Biblioteca statale russa di Mosca, sarà presto disponibile in edizione anastatica. Uscirà a Parigi nella collana dell’ Istituto italiano per gli studi filosofici presso l’editore Les Belles Lettres.

Si tratta di una fonte straordinaria, acquistata a suo tempo dal bibliofilo russo Avraam Sergeevic Norov, che contiene le opere magiche del filosofo nolano: per il 10 per cento è un testo autografo di Bruno, la parte rimanente è stata scritta da un suo allievo su dettatura del maestro.

Attualmente il Codice Norov è esposto a Mosca, nell’ ambito di una mostra organizzata in occasione del convegno internazionale «Giordano Bruno nella cultura russa e mondiale», che termina nella giornata di domani (30-09-2010)

All’ incontro, organizzato dall’ Accademia delle Scienze, partecipano per l’Italia Nuccio Ordine e Giulio Giorello. Solo di recente il Codice Norov è stato studiato in modo approfondito. Ora l’ iniziativa della riproduzione anastatica, promossa dall’ Istituto italiano per gli studi filosofici, presieduto da Gerardo Marotta, e dalla «Fondazione Giordano Bruno», lo renderà pienamente accessibile.

Carioti Antonio

Fonte:

Corriere della Sera, 29 settembre 2010, pagina 41.


Accreditato da CS-Comunicati Stampa

Convegno internazionale: “Giordano Bruno nella cultura russa e mondiale”. Presentazione del progetto di pubblicazione della riproduzione anastatica del “Codice Norov” (Mosca, 28 – 30 settembre 2010)

 

Nei giorni 28-30 settembre 2010 si svolgeranno a Mosca – sotto gli auspici dell’Istituto di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze e dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici – i lavori del Convegno internazionale “Giordano Bruno nella cultura russa e mondiale”.

 Pagina dal sito dell'Istituto
di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze

Il convegno riunirà i più eminenti esperti di filosofia rinascimentale e dell’opera del grandissimo Nolano. Il ruolo importante che la figura di Bruno ha giocato nella cultura russa è dato anche dalla presenza nella collezione della Biblioteca Statale Russa del cosiddetto “Codice di Mosca” o “Codice Norov” che prende il nome dal grande personaggio politico e bibliofilo russo Avraam Sergeevic Norov: proprio lui acquistò il codice per la propria collezione poi consegnata al Museo Rumiantsev, il cui fondo confluì nell’attuale Biblioteca Statale Russa. Il codice, oltre ad essere l’unica fonte di una parte considerevole delle opere latine bruniane, contiene gli straordinari abbozzi e opuscoli scritti dalla mano stessa del Nolano. Solo negli ultimi anni il manoscritto di Mosca è stato finalmente studiato a fondo, diventando l’unico documento diretto per l’edizione delle opere complete latine del filosofo in corso di pubblicazione presso l’autorevole casa editrice parigina “Les Belles Lettres”.
Riconoscendo l’eccezionale importanza storica e scientifica di questo manoscritto, l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e la “Fondazione Giordano Bruno” di Nola, in accordo con la Biblioteca Statale Russa, hanno lanciato il progetto di pubblicare una riproduzione anastatica del “Codice Norov”, arricchita dall’introduzione e dai commenti di Andrei Rossius.

Cofanetto contenente il Codice Norov

Per celebrare questo evento mondiale (si tratta della prima riproduzione anastatica che sarà messa a servizio di tutti gli studiosi), la Biblioteca Statale Russa e l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici organizzano nella Biblioteca, in occasione del convegno internazionale bruniano a Mosca, due mostre:

la prima dedicata al codice Norov, con i documenti relativi alla storia del codice e a tutti i materiali bruniani conservati nei vari fondi della Biblioteca moscovita e

una seconda dedicata alle pubblicazioni dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici che testimoniano la vastissima attività scientifica esercitata da questa eccezionale istituzione presieduta dall’Avv. Gerardo Marotta e che saranno lasciate in dono alla Biblioteca.

Servizio andato in onda sulla televisione russa in occasione dell’apertura della mostra “Giordano Bruno presso la Biblioteca Statale Russa e il collezionista delle sue opere Avraam Norov”, della mostra delle pubblicazioni dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, del convegno internazionale “Giordano Bruno nella cultura russa e mondiale”. Le iniziative hanno avuto luogo nella Biblioteca Statale Russa e nell’Istituto di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze. Il video è presente sul canale youtube (AccademiaIISF) dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.

 

Martedì 28 settembre 2010

mattino – ore 10.00

Istituto di Filosofia dell’Accademia delle Scienze, Volkhonka 14


Inaugurazione del convegno (presiede A.A. Gusseinov)

interventi:

A.A. Gusseinov (Direttore dell’Istituto di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze)

Nuccio Ordine (Segretario Generale del Centro Internazionale di Studi Bruniani, Napoli – Cosenza)

V.F. Molchanov (Direttore del Dipartimento di Ricerca dei Manoscritti, Biblioteca Statale Russa)

relazioni:

A. Kh.Gorfunkel (Boston), Andrea Bielobocky e le prime notizie su Bruno in Russia

V.F. MolchanovA.A. Rossius (Mosca), Le opere manoscritte di Bruno

discussione

pomeriggio – ore13.00

Inaugurazione delle mostre alla Biblioteca Statale Russa

Grande Sala di Palazzo Pashkov: Giordano Bruno presso la Biblioteca Statale Russa e il collezionista delle sue opere Avraam Norov

interventi:

V.F. Molchanov (Direttore del Dipartimento di Ricerca dei Manoscritti, Biblioteca Statale Russa)

A.Yu. Samarin (Direttore del Dipartimento dei Libri Rari “Museo del Libro”, Biblioteca Statale Russa)

Nuccio Ordine (Segretario Generale del Centro Internazionale di Studi Bruniani, Napoli – Cosenza)

Sala Azzurra della Biblioteca Statale Russa: L’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici: 35 anni di ricerche e di pubblicazioni


interventi:

V.V. Fedorov (Presidente della Biblioteca Statale Russa)

Nuccio Ordine (Segretario Generale del Centro Internazionale di Studi Bruniani, Napoli – Cosenza)

Wolfgang Kaltenbacher (Coordinatore europeo dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici)

Mercoledì 29 settembre

mattino – ore 10.00

Sessione dedicata al destino delle dottrine bruniane nella storia di filosofia (presiede M.A. Granada)

relazioni:

Th. Leinkauf (Münster), Bruno und Leibniz

N.V. Motroshilova (Mosca), Bruno in Schelling e Hegel

Yu.B. Mehlich (Mosca), Gli insegnamenti del Bruno alla filosofia moderna: Bruno e Karsavin

Marina Sviderskaya (Mosca), Il rapporto Bruno-Caravaggio

discussione

pomeriggio – ore 15.00

Sessione dedicata ai problemi dell’epistemologia e dell’etica nelle opere di Bruno

(presiede Nuccio Ordine)

relazioni:

S. Bratu Elian (Bucarest). De gli eroici furori – osservazioni e scelte di traduzione

Luiz Carlos Bombassaro (Porto Alegre). Bruno e il Nuovo mondo. Un’avvertenza estemporanea?

Zaira Sorrenti (Università della Calabria). Il volo e la caccia nel bestiario filosofico di Giordano Bruno

discussione

Giovedì 30 settembre

mattino – ore 10.00

Sessione dedicata alla metafisica e alla cosmologia di Bruno (presiede N.V. Motroshilova, Istituto di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze)

relazioni:

M.A. Granada (Presidente del Centro Internazionale di Studi Bruniani, Barcellona – Napoli), Giordano Bruno y Manilio: a propósito de un pasaje de la dedicatoria a Morgana del Candelaio

Giulio Giorello (Milano), Eros e cosmologia in Bruno

Morimichi Kato (Tohoku), Giordano Bruno’s Philosophy of Shadows in De umbris idearum

A.A. Rossius (Istituto di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze), L’errore geometrico di Bruno e le sue conseguenze metafisiche

discussione

pomeriggio- ore 15.00

Tavola rotonda dedicata al ruolo dei centri di ricerca indipendenti nel progresso delle scienze umane e della cultura (presiede A.A. Guseinov)

interventi:

Amedeo Di Francesco (Napoli), Il ruolo delle accademie nella formazione di una modernità culturale in Europa centro-orientale

Wolfgang Kaltenbacher (Napoli), Il ruolo delle accademie nella promozione della ricerca

V.A. Minaev (Mosca), La formazione delle raccolte di libri e documenti: problemi di teoria legale (il caso di Avraam Norov)

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Nel corso del Convegno si terrà, sotto la presidenza di Nuccio Ordine, un incontro sullo stato attuale delle traduzioni delle opere di Bruno in lingue moderne, al quale interverranno:

S. Bratu Elian (Bucarest), Bruno in rumeno

Morimichi Kato (Tohoku), Bruno in giapponese

Luiz Carlos Bombassaro (Porto Alegre), Bruno in portoghese

Thomas Leinkauf (Münster), Bruno in tedesco: fondamenti del grande successo del progetto

A.A. Rossius (Mosca), Bruno in russo

Miguel Angel Granada (Barcellona), Bruno in spagnolo

Amedeo Di Francesco (Napoli), Bruno in ungherese

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Per approfondire sul “Codice Norov”:

-Articolo di Nuccio Ordine
-Intervista a Gerardo Marotta
-Fondazione Giordano Bruno

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Allegati:

– Locandina: Convegno internazionale: “Giordano Bruno nella cultura russa e mondiale”
– Locandina mostra: Giordano Bruno presso la Biblioteca Statale Russa e il collezionista delle sue opere Avraam Norov
– Locandina mostra: L’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici: 35 anni di ricerche e di pubblicazioni
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Fonti:

Istituto di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze
Istituto Italiano per gli Studi Filosofici
Fondazione Giordano Bruno

Lettera aperta al Sindaco di Nola da parte del Presidente di Meridies (Angelo Amato de Serpis) sui beni culturali nolani, la risposta del Sindaco (Geremia Biancardi) e la nota del Presidente dimissionario della Fondazione Giordano Bruno (Michele Mezza).

Mercoledì 14 con un’ accorata lettera aperta, Angelo Amato de Serpis (Presidente di Meridies) si rivolgeva al Sindaco di Nola sui beni culturali nolani. Il 16 c’è stata la risposta del Sindaco Biancardi e poi la nota del presidente dimissionario della fondazione Giordano Bruno, Michele Mezza. Le pubblichiamo integralmente perchè riteniamo importanti i temi trattati ed in particolare quelli che più ci riguardano da vicino:

Il Certame Internazionale Bruniano.

La Fondazione Internazionale Giordano Bruno (e Biennale Bruniana)

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Lettera aperta al sindaco di Nola da parte del Presidente di Meridies Angelo Amato de Serpis sui beni culturali nolani.


Preg.mo Sign. Sindaco del Comune di Nola
Avv. Geremia Biancardi.

Oggetto: Lettera aperta.

Carissimo Signor Sindaco,

Le scrivo queste poche righe sia in qualità di responsabile dell’Associazione Meridies, ma anche di semplice cittadino di Nola, per sottolineare la situazione di grave stasi nella quale la nostra città si è andata ad impantanare con la perdita continua e quotidiana di opportunità di sviluppo, anche e soprattutto nell’ambito del nostro patrimonio culturale e monumentale. Nonostante la buona volontà dimostrata e l’impegno profuso da Lei e dall’Assessore ai Beni Culturali Maria Grazia De Lucia, le molte parole e le buone intenzioni, fino a oggi, non hanno lasciato posto a fatti reali, anche per colpa di evidenti condizionamenti politici che hanno deviato le scelte e l’attenzione dell’ente pubblico a Lei diretto, senza tener conto delle priorità e della reale importanza delle cose, oppure per vere e proprie barriere interne che La invito a denunciare alla cittadinanza e a mettere da parte. La gravità della situazione è espressa dal disinteresse, in particolare della città tutta, per due vere emergenze superiori quali la chiusura (ormai da più di un anno) del Villaggio Preistorico di Nola e la non realizzazione, dopo dieci anni, della manifestazione più rilevante sotto il profilo culturale e turistico del territorio, quale il Certame Internazionale Bruniano (e la Biennale Bruniana), nemmeno avvicinabile all’interesse invece dimostrato da tutti, ad esempio, per le ordinanze delle cene del venerdì della festa. Questa città è indubbiamente “malata” se le cose realmente gravi e importanti (come la perdita di un patrimonio archeologico unico al mondo) diventano frivole, mentre le cose ridicole (le “tavuliate” del venerdì della festa) diventano vitali. Nonostante il suo personale sincero impegno, l’ente comunale sta ancora dimostrando come le cose non si “dovrebbero fare”. Si continua a sperperare soldi pubblici per iniziative spesso inutili, senza prospettive, mettendo da parte o rinviando quelle che urgono per far decollare realmente Nola. Alcune di queste iniziative continuano a languire, sempre messe da parte o scavalcate da altre meno urgenti e, mi sia consentito, spesso assolutamente inutili, ma magari sostenute politicamente, e sono oggi sul punto di essere definitivamente cestinate. Sto parlando, solo per citarne solo alcune, di “Ri…Apriti Sesamo”, l’importante iniziativa turistica ferma dal 2008, che consentirebbe l’apertura al pubblico tutti i venerdì, sabato e domenica dei più importanti monumenti di Nola (oggi è aperto, se non su prenotazione, solo il Museo Archeologico) e dei paesi del circondario, che stanno solo aspettando Nola per partire; oppure del Certame Internazionale Bruniano che, se non verrà messo in condizione di prendere il via entro pochi giorni, vedrà saltare anche l’edizione 2011 e, probabilmente, l’intera manifestazione per sempre; oppure, ancora, della Nolan Tourist Card, una carta turistica gratuita sia per i turisti, sia per gli esercizi commerciali, sia per i cittadini, che sta trovando solo ostacoli e disinteresse da parte dell’ente comunale e dalle associazioni di categoria; o infine le iniziative d’incontri con autori e personaggi importanti che hanno portato Nola, in positivo, sulle pagine dei giornali a livello nazionale come città della cultura, realizzati dal 2002 dalla Libreria Guida di Nola (a rischio di chiusura) e dalla sola buona volontà della responsabile Rosa Barone, lasciata però poi a rincorrere la burocrazia e le spese anticipate e mai ricevute.

In merito al Villaggio Preistorico di Nola, nonostante gli sforzi della Soprintendenza Speciale ai Beni Archeologici di Napoli e Pompei e del suo funzionario dott. Giuseppe Vecchio, la situazione è estremamente grave e si sta facendo una bruttissima figura internazionale (al pari di quello che è avvenuto per il certame bruniano), perché si sta perdendo (e in parte si è già perso) un sito unico al mondo che forse dovrà essere di nuovo riseppellito. La gravità della situazione comporta un intervento superiore e di grande impegno finanziario e operativo, per questo motivo l’ho già invitata, e la invito ancora una volta, a richiedere un incontro urgente ufficiale con il Ministro per i Beni Culturali On. Sandro Bondi, per sollecitare un’azione straordinaria globale e risolutiva della situazione, per poter consentire la salvaguardia, sia di quello che è già venuto alla luce, sia per poter allargare lo scavo e realizzare realmente quel grande parco archeologico della preistoria che la scoperta di Nola merita, così come è già stato fatto in altre parti d’Italia prendendo, come spunto, proprio Nola (vedi l’Archeodromo di Cetona).

Infine se mi è consentita un’ultima nota, forse più personale. Meridies è dal 1997 un punto di riferimento a Nola e dintorni sul profilo culturale per turisti, studiosi, operatori dei beni culturali, ma anche, e soprattutto, per numerosi giovani che sono nell’associazione o ne hanno fatto parte, ma che poi sono dovuti andare via, perché questa terra non lascia molto spazio a chi si laurea in materie culturali. E’ anche da sempre un’associazione assolutamente e orgogliosamente fuori da logiche politiche, partitiche o consociative di ogni genere, visto che è aperta a tutti coloro che ne vogliano far parte liberamente e, allo stesso tempo, non ha mai avuto aiuti e sostegni da nessun ente di qualunque colore politico. Oggi è in difficoltà, perché tutti gli sforzi che negli anni (e sempre a proprie spese) i ragazzi di Meridies hanno coraggiosamente portato avanti, sono stati mortificati dall’indifferenza di una politica e di una città che, forse (e questo lo dico con grande amarezza), non hanno dimostrato di meritare. Personalmente ritengo che sia per me giunto, a breve, il momento di lasciare la guida di Meridies e lo farò con la consapevolezza di aver provato, insieme ai tanti meravigliosi ragazzi di Meridies, un po’ a cambiare le cose in questa città e forse di aver lasciato qualcosa di significativo, con la speranza che, chi verrà dopo di me, possa avere più fortuna e una maggiore attenzione da parte degli enti, in particolare quello locale.

Dei Gigli? Visto che è l’unico argomento di Nola, preferisco non parlarne proprio, ma magari permettetemi una provocazione, premesso che appoggio i Vs tentativi di regolamentarla (o magari di far almeno rispettare le leggi che vigono nel resto dell’Italia), suggerirei di separare la festa della domenica mattina dal resto, facendola svolgere magari il sabato e lasciando la domenica per la sfilata, partendo dalla mattina: ce la faranno a rientrare in piazza i gigli prima delle 24.00? mi sa che si troverebbe la scusa per fare mattina anche in questo caso.

Rinnovandole tutta la collaborazione possibile, come è avvenuto fino ad oggi, Le invio cordiali saluti.

MERIDIES

Il Presidente

Angelo Amato de Serpis

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Risposta del Sindaco Biancardi al presidente di Meries Angelo Amato De Serpis

Oggetto: Risposta Sindaco Biancardi al Presidente di Meridies Angelo Amato De Serpis

“Sin dal primo giorno di campagna elettorale abbiamo puntato sulla promozione e valorizzazione della cultura mettendo in campo una serie di iniziative di altissimo spessore, con un impegno notevole e talvolta anche gravoso, con il solo obiettivo di recuperare l’orgoglio e la dignità perduti. Pertanto considero certe dichiarazioni puramente pretestuose, strumentali e dannose per la Città”. Ha esordito così il Sindaco Geremia Biancardi, alle “accuse” rivoltegli dal Presidente dell’Associazione Meridies, Angelo Amato De Serpis che, con una nota protocollata ed indirizzata in queste ore al primo cittadino, lamenta lo scarso interesse dell’Amministrazione Comunale nei confronti dello sviluppo del territorio “con la perdita continua e quotidiana di opportunità di sviluppo, anche e soprattutto nell’ambito del nostro patrimonio culturale e monumentale”. “Una nota che mi sorprende e mi lascia basito – ha continuato Biancardi – soprattutto in un momento come questo in cui la Città di Nola, con immani sforzi, sta puntando, con ampi ed evidenti risultati, al recupero dello straordinario patrimonio artistico, architettonico, archeologico e culturale ivi presente, riappropriandosi dei suoi “gioielli” come la Chiesa dei SS. Apostoli, riaperta al pubblico dopo anni di totale abbandono, trasformatasi in vero e proprio “salotto culturale” cittadino, così come la Chiesa di Santa Chiara, concessa in comodato uso gratuito, per la quale siamo in attesa dei fondi necessari per il restauro dell’edificio, che una volta restituito al suo antico splendore, diventerà un eccezionale polo culturale. Se poi vogliamo soffermarci sull’inserimento del nostro Anfiteatro nel circuito “Teatri di pietra” che consentirà di utilizzare uno dei siti più suggestivi dell’intera area nolana per rappresentazioni teatrali e musicali, il discorso si fa ancora più ampio. Voglio ricordare inoltre che a breve, anche la Città di Nola avrà il suo Conservatorio che consentirà a molti giovani dell’area nolana, uniti da un grande amore per la musica, la possibilità di poter coltivare la propria passione in loco, evitando così tutte le difficoltà derivanti dagli spostamenti attualmente necessari per raggiungere le sedi più vicine, Napoli ed Avellino. Leggere quindi da una nota, sottoscritta dal Presidente di un’Associazione tra l’altro attiva sul territorio, che da sempre vive con grande interesse e partecipazione la vita quotidiana cittadina, che la nostra è una Città che vive solo ed esclusivamente di Gigli, mi pare a dir poco assurdo e mortificante per chi scrive. Se l’edizione 2010 del Certame Bruniano non ha visto luce, è stato solo ed esclusivamente per motivi organizzativi e di budget, come ampiamente spiegato nelle sedi opportune, frutto di una situazione non voluta né cercata ma semplicemente ereditata, sulla quale si è immediatamente intervenuti subito dopo l’approvazione del bilancio di previsione 2010, assicurandone i fondi e così anche il futuro, a cominciare dal prossimo anno, la cui organizzazione è già partita con la nomina del Professor Aniello Montano a Presidente del Comitato tecnico-scientifico, che avrà il compito di scegliere la traccia sulla quale si confronteranno, spero, tanti giovani amanti del nostro cittadino più illustre. Chiedere poi, a gran voce, un incontro immediato con il Ministro Bondi per risolvere il drammatico problema che minaccia il Villaggio Preistorico, mi sembra del tutto pretestuoso, strumentale e provocatorio, soprattutto se si considera l’interesse mostrato da questa Amministrazione nel cercare di risolvere la criticità. Infine, fermo restando che comprendo il momento di disagio maturato da Meridies dopo anni di grande impegno per la crescita del nostro territorio, non posso però condividerne le motivazioni inserite nella nota allor quando tanto si è fatto, si sta facendo, e si farà, per il futuro della Città. E lo stessa “Apriti Sesamo”, iniziativa di spicco e degna di lode promossa dalla stessa Meridies, per il cui ripristino sono stato il primo, sia come sindaco che come cittadino, a scendere in campo chiedendone la riapertura – ha concluso Biancardi – , sarà l’ennesima ciliegina sulla torta che coronerà un anno di sogni finalmente realizzati”.

Comune di Nola

Il Sindaco

Geremia Biancardi

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Nota del Presidente della Fondazione Giordano Bruno Michele Mezza in merito alla lettera aperta del presidente di Meridies al Sindaco di Nola.

Ci stupiamo dello stupore del Sindaco Biancardi per le argomentate denunce del Presidente dell’associazione Meridies Angelo de Serpis, membro del consiglio di amministrazione della nostra Fondazione. Dal suo insediamento l’attuale amministrazione del comune di Nola non e’ stata in grado di dare un contesto minimo alle strategie culturali che si erano affermate nella città. Non entro nel merito delle singole scelte,non mi compete ne ho titolo per farlo, semmai spetta alla
politica nolana esprimere un giudizio su quanto fatto fino ad ora, ma come presidente dimissionario dal luglio 2009 della Fondazione Giordano Bruno devo constatare che nei 24 mesi di gerenza dell’attuale sindaco pro tempore di Nola. Non siamo come amministratori della nostra fondazione nemmeno riusciti a dimetterci per l’inerzia totale delle istituzioni che formalmente ci avevano
promosso: Regione, Provincia, Comune di Nola. In particolare il comune di Nola che e’ il naturale referente di ogni iniziativa promossa nel nome di Giordano Bruno non ha ancora perfezionato la sua adesione alla nostra fondazione, benché abbia più volte sollecitato un rinnovo del suo consiglio di amministrazione. Sollecitazione inutile, perché avevamo già rimesso il nostro mandato doverosamente, all’indomani delle elezioni comunali. Ma l’ansia di rinnovare il vertice della fondazione avrebbe dovuto essere la conseguenza di una valutazione dell’opera della fondazione e la proposta di un nuovo contesto in cui muoversi, e non invece come e’ stato il silenzio assoluto rotto solo da generiche assicurazioni rimaste inevase. Il risultato e’ stato che, dopo un debutto da tutti giudicato più che positivamente della nostra fondazione, con l’anteprima della biennale, tenutasi nell’aprile del 2009, con la presenza a Nola di decine di prestigiosi ospiti giunti da tutto il mondo, oltre più di trecento studenti dei più accreditati licei italiani, quest’ anno che si doveva concretizzare il progetto rendendo Nola terminale naturale del dibattito bruniano, nulla è stato fatto, e sopratutto nulla si è annunciato per il futuro, come hanno denunciato in una lettera pubblica i più impegnati studiosi bruniani, a livello mondiale nel maggio scorso. La stessa lettera e’ stata inviata al sindaco, oltre che al presidente della regione e della provincia, senza aver ricevuto risposta di sorta. Come definire se non colpevole indifferenza tutto questo? Cosa pensano le scuole nolane che un anno fa erano state protagoniste di un evento che riapriva orizzonti concreti a giovani ed insegnati? Eppure ci si stupisce se qualcuno rileva l’insopportabilità dell’inerzia? Noi confermiamo la nostra disponibilità a lasciare il campo a nuovi amministratori. Più di questo possiamo solo rendere testimonianza del nostro caso.

Michele Mezza

Presidente dimissionario Fondazione Giordano Bruno

Riunificare, tollerare, cercare la verità: questo è il metodo di Giordano Bruno. Il 28 Settembre 2010 a Mosca, sarà presentata la riproduzione del codice Norov e nel 2011 partirà l’edizione bilingue delle opere Latine presso “Les Belles Lettres”.

Un dvd dedicato a Erasmo e al pensatore nolano, antidoto contro xenofobia e localismo senza prospettiva. « In un mondo dove prevale l’apparenza sulla sostanza, fa riflettere sui valori universali»

«Attratto dal desiderio di visitare la casa della sapienza non mi duole essere incorso in fatiche, dolori, esilio: che faticando profittai, soffrendo feci esperienza, vivendo esule imparai»:
in queste accorate parole dell’ Oratio valedictoria, pronunciate da Giordano Bruno a Wittenberg nel 1588, è possibile racchiudere l’ intera esperienza di un percorso filosofico straordinario.

Dal 1582 al 1591,percorrendo l’ Europa in lungo e in largo, il Nolano pubblica l’ intero corpus conosciuto delle sue opere italiane e latine. Oltre una trentina di volumi in cui il filosofo campano, con una grande passione, si interroga su temi fondamentali che abbracciano la cosmologia e la letteratura, lo studio della natura e la magia, l’ etica e la poetica, la filosofia e la scienza, la mnemotecnica e la religione.

Mai come in questi ultimi quarant’ anni l’ interesse per Bruno ha superato i confini europei per raggiungere addirittura Paesi molto lontani, non solo geograficamente, come la Cina e il Giappone, la Russia e il Brasile. Bisogna risalire alla grande stagione ottocentesca, in cui parte dalla Germania lo slancio per la «nolana filosofia» con le prime edizioni moderne delle sue opere italiane, per ritrovare un identico fervore.

Basta scorrere l’ agenda dei più recenti e futuri appuntamenti per capire l’ ampiezza internazionale delle iniziative intorno al Nolano. Nei giorni scorsi si è concluso a Londra il tredicesimo ciclo dei seminari bruniani che dal 1998 si tengono nella famosa biblioteca del Warburg Institute.

Mentre a Mosca il prossimo 28 settembre, nella Biblioteca Nazionale e nell’ Accademia delle Scienze di Russia, prenderanno il via una mostra e un convegno: in questa occasione, che vedrà riuniti illustri studiosi e autorità del mondo della cultura, sarà presentata la prima riproduzione integrale del codice Norov (l’unica ampia testimonianza di autografo bruniano) in corso di stampa presso Les Belles Lettres e le prime due opere italiane in traduzione russa che saranno pubblicate dalla San Pietroburgo University Press.
Cofanetto contenente il codice Norov

Entro la fine dell’ anno si attendono le traduzioni in cinese, in giapponese, in polacco, in tedesco, in inglese e in portoghese di alcuni dialoghi italiani, fondate sull’ edizione critica che Giovanni Aquilecchia, uno dei massimi studiosi di Bruno, ha realizzato in sette volumi, tra il 1993 e il 1999, per Les Belles Lettres di Parigi.

E nei primi mesi del 2011, sempre presso la celebre casa editrice francese, partirà l’ edizione bilingue (testo critico e traduzione) delle opere latine a cura del giovane filologo russo Andrei Rossius.

Si tratta di iniziative progettate e coordinate dall’ Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli (a cui si deve anche il dvd dedicato a Bruno in edicola oggi con il «Corriere della Sera») e dal suo presidente, Gerardo Marotta, che da oltre vent’ anni, in collaborazione con i migliori studiosi internazionali e con diverse prestigiose istituzioni, dedica enormi sforzi alla diffusione delle opere del Nolano.

La maniera migliore per evitare che il mito del filosofo si trasformi in una sterile «brunomania» è proprio quella di dare voce alle sue opere attraverso nuove edizioni e, soprattutto, attraverso rigorose traduzioni. Se prima, per esempio, in Cina e in Giappone si traduceva il Nolano dal russo o dall’ inglese, oggi, per la prima volta, si traduce direttamente dall’ italiano.

Non è facile offrire in poco spazio i molteplici e complessi percorsi del pensiero di Bruno. Ma se fossimo costretti a selezionare tre parole chiave per indicare i nodi centrali della sua filosofia, sceglieremmo senza esitare tre verbi: incrociare, tollerare, ricercare. Tre verbi che nella loro specificità finiscono per riannodarsi all’ interno di una stessa visione del mondo.
Incrociare. Il Nolano ha cercato di riallacciare i fili che secoli di aristotelismo e di pedanteria avevano spezzato in diversi campi della conoscenza: sul piano cosmologico ha unito cielo e terra (mostrando che l’ infinito universo è dominato dalle stesse leggi ed è composto dalla stessa materia); sul piano letterario ha unificato tragedia e commedia (insistendo sull’ impossibilità di separare drasticamente il serio e il comico); sul piano religioso ha riannodato i legami tra divinità e natura (sostenendo che una stessa forza vitale anima dall’ interno tutto ciò che esiste). E, in coerenza con questo articolato percorso, ha sempre ribadito la necessità di tenere uniti i saperi: separando scienze della natura e scienze dell’ uomo si potrebbero spezzare definitivamente i rapporti tra conoscenza e vita.

Tollerare. La rivoluzione cosmologica bruniana azzera ogni tipo di classificazione, ogni forma di subordinazione fondata sulle misure, sulle proporzioni, sulla quantitas o su primati di perverse ontologie. Tutto ciò che esiste può essere centro non solo per banali ragioni geometriche (nell’ universo infinito l’ unico centro possibile è dato da chi osserva). Può essere centro soprattutto perché ogni essere, visibile o invisibile, indipendentemente dalle sue dimensioni è animato dalla stessa forza vitale. Negare l’ esistenza della verità assoluta e delle false gerarchie che, volta per volta, su di essa sono state fondate significa eliminare il terreno di coltura che nutre fanatismi e fondamentalismi di ogni tipo. La consapevolezza dei propri limiti e la coscienza dell’ esistenza di altri punti di vista stimolano al dialogo e al rispetto degli altri senza rinunciare a testimoniare le proprie convinzioni. All’ interno di questo contesto la molteplicità delle lingue, delle culture, delle religioni, delle verità non vengono percepite come un limite ma come una ricchezza dell’ umanità. La «nolana filosofia» parla sempre al plurale.

Ricercare. Negare l’ esistenza della verità assoluta significa anche dare un senso ancora più forte alla quête filosofica. Per Bruno il filosofo occupa una posizione mediana tra gli dei (che non cercano la verità perché già la possiedono) e gli ignoranti (che non la cercano perché credono di possederla). L’ intera vita del filosofo, invece, coincide con la «caccia» alla verità nella coscienza che la «preda» non si lascerà mai catturare definitivamente. Proprio in questa continua ricerca – fatta di sacrifici, di entusiasmi, di delusioni, di gioie – si salda il legame tra biografia e filosofia. Bruno sa bene che la conoscenza, per non essere sterile, deve necessariamente tradursi in una maniera di vivere, deve provocare in noi una profonda metamorfosi. In un momento storico sempre più segnato dal prevalere dell’ apparenza sulla sostanza, dell’ egoismo sull’ altruismo, dell’ interesse personale su quello universale, della xenofobia sulla solidarietà, rileggere le pagine di Bruno potrebbe essere molto utile, soprattutto nelle scuole e negli atenei, per riflettere sui grandi valori universali. E, soprattutto, per capire la rozza deriva dei localismi: rivendicare le proprie radici (Bruno firmava le sue opere con il toponimo di Nolano) non significa rinchiudersi in un ristretto perimetro rinunciando alla vitale esperienza europea.

Franz Kafka, parlando dei classici, ricordava che ci sono libri capaci, come un piccone, di frantumare il gelo che avvolge le nostre menti e il nostro spirito. Niente di più vero per le opere di Giordano Bruno.

Nuccio Ordine

Fonte:  Corriere della Sera, 22 Giugno 2010, p.40

Avevamo già anticipato la pubblicazione della riproduzione del codice Norov in questo articolo,

inoltre:

—>>>Cliccando qui potrete vedere il codice Norov e la videoconferenza con il Direttore generale della Biblioteca Nazionale di Russia durante la Prima Biennale Bruniana.
(Nel caso di problemi con la visione potete installare il “Windows Media Player Firefox Plugin” o quello adatto al vostro browser web)

Intervista a Gerardo Marotta: «Noi non chiuderemo mai e a settembre pronta la ristampa dell’unico manoscritto di Giordano Bruno»

«Una ferita mortale per la rivoluzione napoletana»
INTERVISTA. A colloquio con Gerardo Marotta, mecenate dell’Istituto italiano studi filosofici di Napoli che dal 1975 promuove la cultura meridionale nel mondo. L’ente è nella lista dei tagli predisposta dal ministro Tremonti.

«Noi non chiuderemo mai. Saremo sempre lì». C’è una passione trascinante nelle parole flebili di Gerardo Marotta, 83 anni, avvocato e filosofo napoletano, ma soprattutto mecenate e presidente dell’Istituto italiano di studi filosofici. Da Napoli Marotta sta provando in questi giorni a lanciare il grido di allarme per tentare di salvare la sua creatura. La scure della manovra di Tremonti si abbatterà infatti anche su Palazzo Serra di Cassano. Una lunga e prestigiosa catena storia di promozione e diffusione della filosofia, che dal 1992-93 ha trovato il riconoscimento dei finanziamenti pubblici.

E ora cosa succederà con i fondi? Saranno ridotti del 50 per cento. Ma prima bisognerà vedere se l’Istituto, i cui finanziamenti sono scaduti il 31 dicembre 2009, li vedrà rinnovati. Solo la famiglia Marotta ha finanziato l’Istituto, che ha poi ricevuto riconoscimenti internazionali, di Onu e Unesco. «Siamo stati finanziati dal 1993, quando dopo 16 anni che ci siamo svenati io e mia madre, che abbiamo fondato l’Istituto all’Accademia dei Lincei nel 1975, finalmente arrivò il riconoscimento del presidente del Consiglio Carlo Azeglio Ciampi, per finanziare biblioteca e scuole di formazione nel Mezzogiorno».

Che cosa ha fatto l’Istituto in questi anni? «Duecento scuole create nel Mezzogiorno, molte scuole presso i Comuni, e molte presso i licei; scuole di filosofia, scuole scienze. In tutte le province meridionali i ragazzi erano appesi ai soffitti, per vedere i professori e i premi Nobel, venuti da tutta Europa. Abbiamo portato tutto il meglio della cultura europea, dalla Spagna, dalla Germania, e i ragazzi sono rimasti sbalorditi, perché per la prima volta sono scesi questi professori nelle profondità delle Calabrie, delle Puglie, in posti magnifici, dove c’è stata la rivoluzione napoletana. è stato incredibile vedere l’entusiasmo e il furore di questi ragazzi. Abbiamo regalato centinaia di volumi, fatto convegni, e seminari (1000 l’anno). Una cosa favolosa che nessuna scuola in Europa ha fatto».

Quando avete percepito l’ultimo finanziamento? «Dobbiamo ancora avere i fondi del 2004-2006, del ministero dell’Università e della Ricerca, e della Regione, che fecero a suo tempo un accordo per finanziare l’Istituto. Ne abbiamo avuto solo una parte, per il resto aspettiamo che il ministero del Tesoro saldi il finanziamento del 2007, 2008, 2009, di cui ci ha dato solo degli anticipi. è una lotta estenuante. Ho dovuto vendere tutte le mie proprietà».

Con il taglio dei finanziamenti quindi cosa accadrà alle vostre attività? «Sono tutte in pericolo. Il centro di Vienna è in pericolo. Collaboriamo con l’Accademia di Vienna, con il Collegio di Francia di Parigi, con l’Hairburgh Institute. Paghiamo borse di studio, soggiorno e alberghi, per una decina di studenti l’anno, e in Germania abbiamo un centro a nostre spese per stampare tutti i classici del medioevo latino, presi dai testi e portati su internet.

E a settembre distribuiremo a tutti i paesi del mondo una ristampa dell’unico manoscritto di Giordano Bruno, che abbiamo tradotto in tutte le lingue, grazie ad un contratto con la biblioteca nazionale di Mosca»*.

Giulio Finotti

Fonte: terranews

*L’Avv. Marotta si riferisce alla ristampa anastatica del codice Norov (conservato nella Biblioteca Statale Lenin) che contiene l’unica testimonianza al mondo di manoscritti autografi di Giordano Bruno e manoscritti di testi dettati dal nolano al suo discepolo Hieronymus Besler. La Biblioteca Lenin oltre al codice possiede anche 26 stampe di cui 23 raccolte da Avraam Sergheevich Norov. (admin giordano bruno blog)

Hieronymus Besler

—>>>Cliccando qui potrete vedere il codice Norov e la videoconferenza con il Direttore generale della Biblioteca Nazionale di Russia durante la Prima Biennale Bruniana. (Nel caso di problemi con la visione potete installare il “Windows Media Player Firefox Plugin” o quello adatto al vostro browser web)

Codice Norov                Cofanetto eseguito appositamente su ordine di Norov.

Fonte: fondazionegiordanobruno.org

Nola, appello al sindaco su Fondazione e Certame Bruniano.

Sulle mura della città, nei giorni scorsi, è comparso, anche se in modo fugace ed in un numero sparuto di copie, un manifesto recante la firma di dodici studiosi internazionali di Giordano Bruno.

Essi hanno rivolto un appello alle istituzioni campane, in particolare al Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, al Presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, al Sindaco di Nola, Geremia Biancardi, affinchè si adoperino per assicurare la continuità dell’azione culturale della Fondazione Internazionale Giordano Bruno che è stata messa in condizioni di non poter operare per mancanza di finanziamenti, cosa per cui il consiglio d’amministrazione si è dimesso.

L’Associazione Nolana Giordano Bruno, che individua nel pensiero di Bruno quei principi di tolleranza, razionalità, universalità e solidarietà a cui improntare la costruzione di una società giusta, aperta, pluralista e progressista, si riconosce con quanto affermato dai dodici studiosi: ”Bruno è un patrimonio culturale del pensiero mondiale. Ma non può essere correttamente percepito e interpretato al di fuori del suo contesto geo-culturale nolano. Così come Nola non può privarsi di Bruno per interloquire con il moderno mondo dei saperi e delle competenze.”

Nola e Giordano Bruno sono due realtà complementari, guardare all’una senza tener conto dell’altro e viceversa, significa perdere una parte importante di ciascuna; è da qui che nasce la necessità di ospitare sul territorio nolano organismi di studio e di relazioni nazionali ed internazionali che pongano al centro il pensiero di Bruno.

Circa un anno fa, ad Aprile 2009, in un clima di entusiasmo e passione, soprattutto giovanile, si svolgeva l’anteprima della “Biennale Bruniana” ed il “9° Certame bruniano”. A Nola afferivano valenti studiosi e filosofi da tutto il mondo e centinaia di studenti medi acerbi, ma determinati “bruniani”. In quei giorni, il clima culturale e civile della città ebbe un sussulto, si ravvivò, operò un salto. Nacquero speranze e si pronunciarono impegni, anche di tipo economico.

Dopo un anno è tutto un deserto. La “1° Biennale bruniana” non si è tenuta, anche la decima edizione del “Certame Bruniano” è saltata. La Fondazione Giordano Bruno va verso lo scioglimento. Il raccordo Liceo Classico “Carducci”- Comune di Nola che aveva permesso di realizzare, per nove anni, il “Certame Bruniano” è venuto meno.

Che cosa è accaduto in quest’anno? Gelosia tra amministratori, manovre clientelari di lottizzazioni, disattenzione e caduta di sensibilità delle istituzioni, mancata pressione dell’opinione pubblica cittadina?
L’attività culturale della città non sembra brillare neanche in altri settori, nonostante gli annunci e le dichiarazioni: basta guardare allo stato in cui versa il “Villaggio del Bronzo” e l’arrancare caotico e sregolato in cui ancora procede la “Festa dei Gigli”, nonostante il gran parlare di Unesco e nuove disposizioni.

Comunque sia, è la comunità cittadina che ne soffre; per questo motivo noi dell’Associazione Nolana Giordano Bruno abbiamo raccolto il segnale che viene da quegli studiosi e abbiamo deciso di far sentire la nostra voce, dal basso, ed invitiamo anche gli altri cittadini, le associazioni, i circoli culturali, i partiti a fare altrettanto.
Deploriamo il comportamento delle istituzioni che sembrano non accorgersi di quello che sta accadendo, in un clima politico dove le manifestazioni culturali vengono ostacolate ed osteggiate ed additate spesso come espressioni di nullafacenti.

Invitiamo, innanzitutto il Sindaco di Nola, a far sì che queste “fiammelle”, sia la Fondazione che il Certame, non si spengano, ma vengano immediatamente ravvivate dando un “impulso nuovo” ad una politica culturale e civile cittadina che da troppo tempo langue.
Crediamo che principalmente dalla diffusione dei principi del pensiero bruniano possa originarsi quel moto di riscatto necessario al nostro territorio, dove la cultura svolga un ruolo di crescita civile e sociale dell’intera comunità.
Associazione Nolana “Giordano Bruno”

Fonte: marigliano.net

A Nola, Il deserto intorno a Bruno.

NOLA – Giordano Bruno, il Nolano per eccellenza, è ancora una volta al centro delle polemiche. Dopo le critiche di Michele Mezza, presidente della fondazione a lui dedicata, e un manifesto a firma di dodici tra i più grandi studiosi al mondo di Giordano Bruno che accusavano l’amministrazione comunale di malagestione in fatto di cultura, adesso due interventi da parte dell’associazione culturale Giordano Bruno e di Città viva rimarcano le polemiche degli scorsi mesi. “Circa un anno fa, ad aprile 2009- scrive in una nota l’associazione presieduta da Paolino Fusco- in un clima di entusiasmo e passione, soprattutto giovanile, si svolgeva l’anteprima della “Biennale Bruniana” ed il “9° Certame bruniano”. A Nola afferivano valenti studiosi e filosofi da tutto il mondo e centinaia di studenti medi acerbi, ma determinati “bruniani”. In quei giorni, il clima culturale e civile della città ebbe un sussulto, si ravvivò, operò un salto. Nacquero speranze e si pronunciarono impegni, anche di tipo economico. Dopo un anno è tutto un deserto. La “1° Biennale bruniana” non si è tenuta, anche la decima edizione del “Certame Bruniano” è saltata. La Fondazione Giordano Bruno va verso lo scioglimento. Il raccordo Liceo Classico “Carducci”- Comune di Nola che aveva permesso di realizzare, per nove anni, il “Certame Bruniano” è venuto meno.Che cosa è accaduto in quest’anno? Gelosia tra amministratori, manovre clientelari di lottizzazioni, disattenzione e caduta di sensibilità delle istituzioni, mancata pressione dell’opinione pubblica cittadina?”. “L’appello delle 12 eminenti personalità per salvare la fondazione Giordano Bruno – è invece l’affondo di Città Viva – e gli interventi di alcune prestigiose associazioni culturali cittadine non riescono a scuotere l’amministrazione comunale dal torpore In un anno quali sono stati i risultati dell’amministrazione Biancardi in campo culturale? Tanti annunci e nessun fatto concreto. La mancanza di attività di rilievo ed una serie di brutte notizie hanno scosso la cittadinanza: il certame bruniano è stato sospeso per mancanza di finanziamenti, la fondazione è stata affossata, il parco archeologico è lettera morta, l’anfiteatro continua ad essere chiuso per incuria, il museo della cartapesta non riesce a vedere la luce. Città Viva chiede una concreta e visibile inversione di rotta”. Sulla polemica, abbiamo sentito lì assessore ai beni culturali del Comune di Nola Maria Grazia De Lucia: “Io leggo e ascolto tutto, anche le critiche. Ma non intendo rispondere a polemiche che ritengo sterili e puerili” è stata la risposta dell’assessorato. “Sembra molto strano infatti che degli studiosi venuti dall’altra parte del mondo, che hanno ricevuto una accoglienza straordinaria e sono stati pagati e trattati benissimo, vengano a sindacare su questioni economiche che dovrebbero essere lasciate solamente agli addetti ai lavori. Una volta per tutte: il certame e la biennale bruniana vivranno quest’anno una pausa di riflessione, costretta da diversi impedimenti; una eredità della passata amministrazione, la poca volontà ed una mancanza di intesa di tutto l’ambiente che ho riscontrato al momento del mio insediamento e la mancanza di fondi: queste le cause. Ma è bene pensare al futuro. L’anno prossimo il Certame riprenderà il suo cammino, ancora più ricco e ancora meglio organizzato”. Nel frattempo, causa il miscelarsi di altri impegni del Giugno Nolano, salta anche la tre giorni di convegni dedicata al filosofo nolano che avrebbe dovuto “mettere una toppa” alla mancanza del certame. Al suo posto una conferenza prevista per metà giugno che analizzerà le varie tappe fin qui tenutesi della manifestazione e ne anticiperà il futuro.
di Gianluca Amato 22/05/2010
Anno III Numero 141
Fonte: ilnolano.it

“Fondazione Giordano Bruno povera per colpe altrui”

NOLA – “Certe polemiche sono talmente sterili ed improduttive che muoiono sul nascere. Se oggi Bruno fosse vivo, sarebbe sceso in piazza per difendere la libertà di informazione. Ricordiamolo dunque come esempio di vita e di coerenza, evitando strumentalizzazioni”. Replica così l’assessore ai beni Culturali De Lucia a dodici tra i più grandi studiosi al mondo di Giordano Bruno, che hanno unito le loro firme in un manifesto per richiamare l’attenzione sulle sorti della Fondazione a lui dedicata. Ma soprattutto affinchè fosse garantita una continuità, per quest’anno ridotta, alle manifestazioni bruniane (biennale e certame tra tutte). “Dobbiamo constatare – scrivevano nomi del calibro di Alain Segonds e Miguel Angel Granada Martinez – che la Fondazione, meritevolmente creata solo un anno fa per dare a Nola l’occasione di riprendere il suo rapporto con il suo figlio più prestigioso, è stata messa in condizione di non operare per mancanza di finanziamenti”. Quasi una preghiera, affinchè Nola non perdesse il contatto con la sua parte culturalmente più rinomata e attrattiva e, contemporaneamente, le distrazioni della politica non costringessero a spostare tali manifestazioni dal loro contesto più naturale qual è la città del Nolano. Ma, si difende l’amministrazione, “siamo sulla linea della continuità delle tante e positive iniziative che in Città si sono susseguite nel corso degli anni, nel segno del pensiero libero di Giordano Bruno. Purtroppo questa situazione venutasi a creare è un ‘lascito’ di chi ci ha preceduto, che non aveva inserito in bilancio i fondi necessari – ha continuato De Lucia – Io però non voglio entrare nel merito di cifre, quanto piuttosto del piano strategico che da questo momento in poi si intende attuare per il rilancio dell’Ente in questione, istituito lo scorso anno in onore del Filosofo Nolano”.
di Gi.Am. 07/05/2010
Anno III Numero 126
Fonte: ilnolano.it

Nola, De Lucia: rilanceremo la Fondazione “Giordano Bruno”

Dichiarazioni Assessore alla Cultura ed ai Beni Culturali sul manifesto pro
“Siamo sulla linea della continuità delle tante e positive iniziative che in Città si sono susseguite nel corso degli anni, nel segno del pensiero libero di Giordano Bruno”.

Ha esordito così l’Assessore ai Beni Culturali del Comune di Nola, Maria Grazia De Lucia, all’indomani del manifesto affisso in città, a firma di vari filosofi internazionali bruniani, seriamente preoccupati per il futuro della Fondazione “Giordano Bruno”.
“Purtroppo questa situazione venutasi a creare è un ‘lascito’ di chi ci ha preceduto, che non aveva inserito in bilancio i fondi necessari – ha continuato De Lucia –.

Io però non voglio entrare nel merito di cifre, quanto piuttosto del piano strategico che da questo momento in poi si intende attuare per il rilancio dell’Ente in questione, istituito lo scorso anno in onore del Filosofo Nolano. Inoltre voglio sottolineare che certe polemiche sono talmente sterili ed improduttive che muoiono sul nascere. Se oggi Bruno fosse vivo – ha concluso –, sarebbe sceso in piazza per difendere la libertà di informazione. Ricordiamolo dunque come esempio di vita e di coerenza, evitando strumentalizzazioni”.

Autilia Napolitano
Fonte: marigliano.net

Giordano Bruno. Un appello per salvare la Fondazione

NOLA – Un manifesto, che da ieri campeggia in città, firmato da alcuni dei maggiori studiosi del pensiero del filosofo nolano Giordano Bruno. Un appello rivolto, attraverso la Fondazione, alle istituzioni cittadine, provinciali e regionali per assicurare la “continuità dell’azione culturale” della stessa. Il tazebao, che originariamente doveva essere a sfondo rosso, è l’estensione pubblica di un appello scritto dagli stessi filosofi che presero parte lo scorso anno alla Biennale bruniana. La lettera fu recapitata circa 15 giorni fa alla Fondazione, e già allora sarebbe dovuta diventare manifesto. Diversi ostacoli ne hanno impedito l’affissione, fino a ieri, quando il manifesto è…misteriosamente , secondo alcuni, comparso in città.

In realtà è mistero che si smentisce da solo, visto che le firme sotto sono leggibili e conosciute, e che non vi è indicato alcun membro della Fondazione, la quale, appunto, è stata mero tramite della missiva.

“Nei giorni in cui, un anno fa, si teneva l’Anteprima della Biennale Bruniana – si legge nel manifesto- dobbiamo constatare che la Fondazione, meritevolmente creata solo un anno fa per dare a Nola l’occasione di riprendere il suo rapporto con il suo figlio più prestigioso, è stata messa in condizione di non operare per mancanza di finanziamenti. La Fondazione, nei suoi pochi mesi di vita, e con scarsissime risorse , aveva espresso, in particolare, con l’anteprima della biennale bruniana organizzata lo scorso aprile, un programma culturale straordinario che ha coinvolto studiosi di fama internazionale e centinaia di studenti provenienti da diversi licei italiani dalla Lombardia alla Sicilia. Bruno è un patrimonio culturale del pensiero mondiale. Ma non può essere correttamente percepito e interpretato al di fuori del suo contesto geo culturale nolano.

A proposito della Fondazione, il bilancio dello scorso anno aveva previsto 35mila euro. Fondi che non sono risultati sufficienti. Come hanno confermato le dimissioni dello stesso presidente Michele Mezza, in polemica con una, secondo lui, insufficiente partecipazione ai progetti della Fondazione, lasciata a sé stessa, senza obiettivi e senza aiuti. Trentacinquemila euro confermati nel bilancio di previsione di quest’anno, rispetto ai quali Città Viva aveva presentato un emendamento che prevedeva un aumento di spesa per la Fondazione di 65mila euro. E del resto è una sorta di iattura il nome di Bruno per le finanze comunali, in particolare, vista l’impossibilità quest’anno di svolgere il Certame bruniano, proprio per mancanza di fondi (mentre nel bilancio 2010 sono stati previsti 17mila euro).

” Ci rivolgiamo alla Regione- cintinua il manifesto- che pure volle fortemente avviare la sfida della Fondazione Internazionale Giordano Bruno, alla provincia di Napoli che deve arricchire il suo territorio con il valore aggiunto di un patrimonio globale quale è il pensiero di Bruno, e al Comune di Nola che deve, con più forza e volontà di altri, difendere il valore aggiunto del suo territorio che è appunto il linguaggio internazionale di tolleranza e razionalità che Bruno originalmente innestò nel pensiero occidentale. Come studiosi delle opere bruniane chiediamo che chi è preposto all’amministrazione dei beni pubblici non permetta che uno degli assetti più preziosi del territorio campano sia disperso per un’imperdonabile disattenzione o sottovalutazione.. Non bruciamo questa speranza e rivolgiamo l’impegno a rendere ancora più ambiziosa un’istituzione che ben ha operato per la memoria di Bruno e il futuro di Nola”.

Ecco le firme in calce al manifesto: Carlo Luiz Bombassaro (Coordinatore traduzione portoghese di Bruno), Smaranda Bratu Elian (Università di Bucarest), Giulio Giorello (Università di Milano), Miguel Angel Granada Martinez (Presidente Centro Internazionale Studi Bruniani), Morimichi Kato (Università di Sendai), Stefan Klemczak (Università di Cracovia), Thomas Leinkauf (Coordinatore edizione tedesca di Bruno), Tian Shigang (Accademia Sinica delle Scienze Sociali), Stefano Levi Della Torre (Membro della Comunità ebraica di Milano), Elzbieta Lubelska (Università di Cracovia), Andrei Rossius (Editore dell’edizione delle opere latine di Giordano Bruno per Les Belles Lettres), Alain Segonds ( Direttore generale de Les Belles Lettres).
di Redazione cultura 06/05/2010
Anno III Numero 125
Fonte: ilnolano.it

Clicca qui per visualizzare il Manifesto della fondazione (aprile 2010) in formato pdf

Giordano Bruno e il misterioso manifesto affisso a Nola.

Alcuni filosofi presenti lo scorso anno all’Anteprima della Biennale Bruniana hanno tappezzato la città con un manifesto-appello alle Istituzioni, recante il logo della Fondazione “G. Bruno” con Cda azzerato.

“Nola deve riprendere il suo rapporto con il suo figlio più prestigioso”. Un appello che parte da lontano, giunto in queste ore in città mediante le sembianze di un manifesto, teso a riappropriarsi di quel figlio tanto amato, che in Nola trovò la sua culla, per il quale lo scorso anno, in occasione del 409’ anniversario della sua morte in Campo de’ Fiori, fu istituita una Fondazione in suo onore. Un anno, il 2009, ricco di contenuti ma, soprattutto, di ospiti illustri a livello internazionale, che, per un’intera settimana, ricordarono il Filosofo nolano con minuzia di particolari ed aneddoti, trasformando la città in un vero e proprio “salotto” caratterizzato da momenti di alto spessore culturale.

Oggi, a distanza di un anno esatto, quello stesso “salotto” di russi, francesi, cinesi, rumeni, tedeschi e spagnoli, si ribella al “silenzio assordante” calato improvvisamente sulla Fondazione “Giordano Bruno”. E lo fa attraverso l’affissione di un manifesto recante il logo della stessa Fondazione (il cui Cda è di fatto azzerato dopo le dimissioni sottoscritte dal Presidente Michele Mezza e dai singoli componenti lo scorso mese di luglio) apparso in queste ore lungo le strade cittadine, indirizzato al Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, al Presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro e al Sindaco di Nola, Geremia Biancardi.

“Come studiosi delle opere bruniane – si legge nel manifesto – chiediamo che chi è preposto all’amministrazione dei beni pubblici non permetta che uno degli assetti più preziosi del territorio campano sia disperso per una imperdonabile disattenzione o sottovalutazione. Sarebbe un errore grave lasciare che tutto si dissolva e svanisca nell’inerzia”. Non c’è che dire, un accorato appello di chi crede in un progetto fortemente voluto dalle Istituzioni per rilanciare a livello mondiale la figura del Filosofo nolano e che, oggi, a distanza di un anno, sembra sciogliersi come neve al sole, per mancanza di fondi, come evidenziano i filosofi firmatari del manifesto.

Fondi che, invece, in occasione dell’Anteprima della Biennale Bruniana, furono appositamente stanziati , anche dall’Ente di piazza Duomo che erogò un importo pari a 21.980,00 euro. Importo così suddiviso, come da determina dirigenziale n. 53 del 14/04/2009: noleggio attrezzature multimediali ditta INFOBYTE € 13.200; audio e luci ditta Service P. Olivieri € 2.880; pedane e palchi ditta Eurostage € 600; rinfresco ditta L’Emiliana del 15/04/09 € 2.000, del 19/04/09 € 900; cena del 18/04/09 ditta La Mariannina € 1.800; addobbi floreali € 600. Un impegno economico che oggi, l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Geremia Biancardi, ha confermato stanziando nel bilancio di previsione, approvato lo scorso 28 aprile dal civico consesso, la somma pari a 35mila euro, come ha precisato il ragioniere generale dell’Ente, Daniele Cutolo.

Ora però resta da sciogliere un solo nodo: questo manifesto, steso a più mani dai filosofi bruniani (tutti stranieri, fatta eccezione per Giulio Giorello e Stefano Levi Della Torre, entrambi attivi a Milano), probabilmente affisso in modo anche abusivo in città, essendo privo dell’apposita autorizzazione comunale, nonché mancante di data e indicazione della tipografia che l’avrebbe stampato, ma munito comunque di intestazione, per il tramite di chi è arrivato materialmente a Nola, visto che, come già accennato, l’intero Cda della Fondazione è azzerato? Sarà forse stato lo stesso Giordano Bruno, che, preoccupato che il rogo destinato ad ardere per sempre potesse invece spegnersi improvvisamente, ha pensato bene, con questo manifesto, di alimentare la fiamma?
di Autilia Napolitano
Fonte: ilmediano.it